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Allergie primaverili: i consigli per gestirle

Pubblicata il 4 apr 2016

Allergie primaverili: i consigli per gestirle

In questa stagione i pollini portano molti disagi ai bambini allergici. Ecco alcune indicazioni per ridurre gli effetti.

 

La bella stagione si caratterizza per le stupende fioriture e per le piante che tornano a coprirsi di fronde, ma se da un lato la natura che si risveglia è uno degli spettacoli più felici dell'anno, dall’altro c’è chi sta per affrontare uno dei periodi più impegnativi del calendario: quello delle allergie ai pollini. Seguendo i consigli degli esperti del Bambino Gesù (fonte), cerchiamo di capire come prevenire le allergie primaverili nei bambini, colpiti da riniti, raffreddori, congiuntiviti e asma durante la stagione che va da marzo a luglio.

I minuscoli granellini che permettono alle piante di riprodursi, i pollini, si muovono trasportati dall’aria e dagli insetti: a volte si possono intravedere sotto forma di pulviscolo giallo, ma un singolo granello è impercettibile all’occhio nudo. I cambiamenti climatici stanno allungando il periodo della fioritura, estendendo di molto l'arco di tempo problematico, che tuttavia comporta maggiori disturbi durante le giornate calde e ventose, durante le quali i pollini sono più leggeri e l’aria li trasporta più facilmente. Nei giorni di pioggia la concentrazione di pulviscolo diminuisce, ed è più alta la sera rispetto al primo mattino. Ovviamente più si è prossimi alla pianta o all’erba che produce il polline responsabile della reazione allergica, più aumentano i rischi, e difatti gli esperti consigliano come prima regola che le famiglie dei bambini allergici dovrebbero rispettare quella di evitare le gite in campagna nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e clima secco, durante l’intero periodo dell'impollinazione.

Se si stanno organizzando gite o vacanze, è bene scegliere come meta una località di mare o alta montagna, considerando però che a medie altitudini (600-1000 metri) le stesse piante liberano i pollini circa un mese più tardi rispetto alla pianura. Chi abita in una casa con giardino dovrebbe evitare di tagliare l’erba se vi sono bambini allergici, e comunque evitare gli spazi verdi dove il prato è appena stato tagliato. Gli esperti consigliano inoltre di effettuare regolarmente la pulizia dei filtri di condizionamento dell'auto e della casa; non ultimo, evitare il contatto con il fumo di tabacco, polveri e pelo di animali. Inutile invece fare lavaggi endonasali (debole l’efficacia, alto il fastidio per il bambino) così come è inutile, sempre secondo gli esperti del Bambino Gesù, mettere mascherine sul viso o occhiali da sole.

LaStampa.it

1 commento


Bernard
il 04/04/16

Di recente mi successo di osservare che il pepe macinato,direi simile ai pollini,cosi come descrive il vostro articolo ,mi da allergia allor quando di ripetuti starnuti.Può essere questo un sintomo di forte allergia.

E' forse questa la verità che ho sentito qualche volta, che se la natura dell'ambiente in cui si vive cambia notevolmente  la malattia delle allergia rimane inguaribile.

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