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Settimana mondiale del cervello 2016: sguardo alle capacita cognitive

Pubblicata il 18 mar 2016

Settimana mondiale del cervello 2016: sguardo alle capacita cognitive

Dal 14 al 20 marzo si svolge in diversi Paesi la Settimana mondiale del Cervello. Sei giorni di incontri e dibattiti con l'obiettivo di declinare il rapporto tra il tempo e le malattie neurologiche. È, infatti, proprio 'Tempo è cervello' l'argomento alla base dell'edizione 2016 dell'iniziativa che si ripete ogni anno per incrementare la consapevolezza nei confronti della ricerca sul cervello. E sono tanti gli argomenti che saranno trattati nel corso della settimana. Dai deficit di natura cognitiva e dalle malattie neurodegenerative all'importanza degli interventi tempestivi,passando attraverso le capacità cognitive.
 
Il cervello e le capacità cognitive
Il nostro cervello è l'oggetto più misterioso e complesso che si conosca. È costituito da circa 100 milioni di neuroni collegati tra loro, da connessioni interdendritiche che ne determinano la capacità operativa. È suddiviso in due emisferi connessi tra loro da una struttura di fibre, il corpo calloso. Ogni emisfero è suddiviso in quattro lobi: frontale, parietale, temporale e occipitale.
Nonostante i tantissimi studi portati avanti a riguardo, esistono ancora oggi questioni che non hanno una risposta. Tutte le informazioni che entrano in contatto con il nostro cervello vengono raccolte, codificate e immagazzinate nel nostro sistema di memoria. Queste possono poi essere messe in relazione tra di loro e utilizzate al momento giusto, portando alla costruzione di rappresentazioni mentali. Il cervello è dotato, dunque, di particolari capacità cognitive. La capacità di utilizzarle e integrarle tra loro è chiamata cognitività. Tra le capacità del cervello vi sono la percezione, la memoria, l'attenzione, il pensiero, il linguaggio e l'azione volontaria.
 
La percezione
Si può considerare una sorta di simulazione ricostruttiva generata dal cervello, di tutte le interazioni tra noi e l'ambiente circostante. Al suo interno si raggruppano attività come la consapevolezza, la discriminazione, l'orientamento e l'identificazione. Quando avviene un'alterazione dell'integrazione percettiva si parla di agnosie, ovvero "nessuna conoscenza".
 
La memoria
La capacità di captare e assimilare informazioni e dunque di ricordare sfrutta due aree del cervello: la memoria a breve termine e quella a lungo termine. La memoria si può considerare come la capacità di richiamare avvenimenti passati per generare nuovi schemi e conoscenze utili nel presente. La sua alterazione è nota come amnesia.
 
L'attenzione
Con questo termine s'intende l'applicazione mentale intensa rivolta a un oggetto o un'attività. Questa può essere comandata completamente dal cervello o essere attratta da stimoli esterni, spesso improvvisi. Quando ci si distrae non si fa altro che distogliere l'attenzione da un oggetto per concentrarlo su un altro. In psicologia l'attenzione è considerata come quel processo mentale che sceglie in base alla loro importanza le informazioni che giungono al cervello. In termini più pratici, l'attenzione si può considerare come la funzione con cui l'organismo riceve e organizza gli stimoli esterni per rispondere in modo adeguato. Essa è determinata a sua volta da percezione, memoria, apprendimento e pensiero e funzioni espressive.
 
Il linguaggio
Esso è un sistema di comunicazione formato da singole parole organizzate secondo un preciso schema in frasi e conversazioni. Le sue alterazioni sono note come "afasie".
 
L'azione volontaria
Essa è la capacità che ci consente di muoverci nello spazio con finalità coerenti. Quando questa si altera si ricade nella cosiddetta aprassia, ovvero "nessun lavoro".
 
Il pensiero
Come già detto, tra le capacità del cervello non vi è solo quella di immagazzinare informazioni, ma anche quella di metterle in relazione tra di loro. È in questo che consiste il pensiero. I contenuti conservati e "pronti all'uso" non vanno infatti considerati come entità astratte ma strettamente collegate con le operazioni che ne conseguono. In particolare, quando pensiamo possiamo farlo per parole o per immagini. Nel primo caso è un po' come se facessimo un discorso con noi stessi, traducendo i pensieri in parole e frasi. I pensieri per immagini consentono invece di modificare in modo concreto oggetti e situazioni cambiando il proprio punto di vista in base agli stimoli ricevuti. Essi permettono anche di confrontare rapidamente diversi stimoli, stabilendo analogie e immaginando cambiamenti nello spazio e nel tempo. Il pensiero, inoltre, comprende e racchiude in sé funzioni cognitive come il calcolo, il ragionamento, la formazione di concetti, la valutazione, l'astrazione, la generalizzazione, la pianificazione e il problem solving.

Questi e tanti altri saranno gli aspetti di cui si parlerà nella settimana del cervello. Per conoscere tutte le iniziative in Italia basta collegarsi al sito www.neuro.it

Articolo pubblicato attraverso il sito Paginemediche.it

3 commenti


giupipino
il 03/04/16

Per una svista dell'autore, nell'articolo viene detto che nel cervello umano vi sono 100 milioni di neuroni. Grazie a Dio, nel cervello umano, i neuroni sono mille volte di più.


Bernard
il 04/04/16

La sintesi dell'argomento ,va implimentata sulla facolta di cognizione ,poichè il cervello può essere considerato semplicemente e più elementarmente come un processo naturale ed incarne, quindi ordinato ed indelebile agli esseri umani(virtù).Si pensi per esempio ad una ipotetica e cioè abominevole cognizione che ci potesse giungere,il cervello cosi come raccontato ai giorni d'oggi nella facoltà di medicina,ne risentirebbe in tutto l'evento che attualmente si discute. 


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Ex membro
il 07/04/16

Le capacità cognitive del nostro cervello costituiscono un argomento di mio particolare interesse. Le nostre capacità hanno un rapporto strettissimo coi nostri comportamenti e credo che questa sia la base di partenza dell'approccio cognitivo-comportamentale. Qualcuno sa consigliarmi dei testi attendibili su questi argomenti?

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