Orbitopatia tiroidea: quando gli occhi riflettono la malattia
Pubblicata il 15 mag 2025 • Da Candice Salomé
E se il tuo sguardo non riflettesse più ciò che provi?
Nell'orbitopatia tiroidea, gli occhi diventano involontariamente messaggeri della malattia. Sguardo fisso, gonfiore, asimmetria... Questi segni visibili influenzano non solo la vista, ma anche l'immagine di sé e le relazioni con gli altri.
Come ritrovare la fiducia in se stessi quando non ci si riconosce più guardandosi allo specchio? Cosa dice davvero uno sguardo influenzato dalla malattia?
Diamo un'occhiata insieme a questo aspetto delicato (e troppo spesso trascurato) dell'orbitopatia tiroidea!

L'orbitopatia tiroidea: una malattia che si legge negli occhi
Che cos'è l'orbitopatia tiroidea?
L'orbitopatia tiroidea, nota anche come orbitopatia di Basedow o malattia oculare di Graves, è una patologia infiammatoria che colpisce i tessuti intorno all'occhio. Si manifesta spesso in associazione alla malattia di Basedow, una patologia autoimmune della tiroide. I sintomi includono gonfiore delle palpebre, esoftalmo (occhi che sembrano fuoriuscire dalle orbite), arrossamento oculare, secchezza o dolore, ma anche un'alterazione visibile dello sguardo.
Quando gli occhi rispecchiano la malattia
Oltre ai disturbi a livello della vista, l'orbitopatia tiroidea ha un impatto diretto sull'espressione facciale. Lo sguardo può apparire fisso, intenso, asimmetrico o immobile. Questi cambiamenti disturbano non solo la vista, ma anche la comunicazione non verbale. Lo sguardo, veicolo di emozioni ed espressioni, diventa involontariamente fonte di malintesi: sorpresa, rabbia o paura possono essere percepite anche quando non ci sono.
L'impatto psicologico di occhi diversi
Una trasformazione visibile, a volte difficile da accettare
Il viso è al centro della nostra identità. Quando la malattia altera l'aspetto dello sguardo, può causare una rottura nella percezione di sé. Molti pazienti descrivono una sensazione di stranezza davanti allo specchio, l'impressione di non riconoscersi più. Questo cambiamento dello sguardo, a volte l'unico sintomo visibile della malattia, è spesso vissuto come una perdita di controllo sulla propria immagine.
L'importanza dello sguardo sociale
La società attribuisce grande importanza all'estetica e all'espressività del viso. Lo sguardo degli altri diventa quindi uno specchio talvolta doloroso. Le persone affette da orbitopatia tiroidea possono sentirsi giudicate o osservate, anche in assenza di commenti diretti. Questo disagio può portare a una riduzione delle interazioni sociali, a una perdita di fiducia in se stessi e persino a forme di isolamento.
Riappropriarsi del proprio sguardo: gestire il vissuto emotivo
Approcci psicologici per rivedere l'immagine di sé
Di fronte a questi sconvolgimenti, alcune terapie consentono di ricostruire un'immagine corporea più serena. Le terapie cognitivo-comportamentali aiutano a modificare i propri pensieri negativi legati all'aspetto fisico e a ritrovare una stima di sé stabile, nonostante i segni visibili della malattia. Supportano anche la gestione delle emozioni sociali, come la vergogna o l'ansia per lo sguardo degli altri.
Il ruolo della socioestetica e delle cure di sostegno
Discipline come la socioestetica possono anche accompagnare i pazienti nel loro percorso. Non si tratta solo di estetica, ma di ritrovare un legame benevolo con il proprio corpo e il proprio viso. Il trucco correttivo, i consigli sull'abbigliamento o i trattamenti viso adeguati diventano strumenti per sentirsi meglio con se stessi. Questi piccoli gesti quotidiani aiutano a ristabilire un certo controllo sulla propria immagine e quindi a riprendere fiducia nei rapporti con gli altri.
L'arte dello sguardo: ridare senso all'espressione di sé
Usare la creatività per riconnettersi con il proprio viso
Lo sguardo è anche un campo di espressione artistica. Esplorare ciò che i propri occhi “dicono” attraverso la pittura, la fotografia o il disegno permette di spostare l'attenzione: dal giudizio all'emozione, dall'imbarazzo all'espressione. In questo spazio creativo, gli occhi tornano ad essere ciò che erano prima di diventare sintomi: uno sguardo su se stessi.
Un altro modo di guardarsi... e di essere guardati
Questo approccio artistico permette di spostarsi gradualmente verso l'accettazione. Consente di posare uno sguardo nuovo sulla propria immagine, con la propria sensibilità e sfumature. Alcuni pazienti scelgono di catturare il proprio sguardo in un autoritratto, di trasformarlo in un simbolo o persino di esporlo pubblicamente. Questo lavoro, intimo e personale, contribuisce a un percorso di ricostruzione, in cui lo sguardo si reinveste come vettore di bellezza, forza e persino unicità.
Conclusione
Gli occhi sono molto più di un organo che utilizziamo per vedere. Nell'orbitopatia tiroidea, lo sguardo diventa un elemento di vulnerabilità, ma anche di riconquista dei propri spazi. Comprendendo il suo impatto emotivo e sociale, permettendosi di esplorare nuovi mezzi di espressione - psicologici o artistici - i pazienti possono progressivamente riappropriarsi della propria immagine. Perché dietro ogni sguardo, anche trasformato, c'è una storia unica, un'esperienza da ascoltare... e un'identità da salvaguardare.
Forza a tutte e tutti!
Fonti:
La maladie thyroïdienne qui fait sortir les yeux de votre visage, BBC
Coralie Baldin. Prise en charge thérapeutique de l’orbitopathie Basedowienne. Sciences pharmaceutiques. 2022.dumas-03836855
Célia Passerel. L’évolution des troubles oculomoteurs dans la phase inflammatoire de la maladie de Basedow. Sciences du Vivant [q-bio]. 2023. dumas-04612844
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