I bambini bilingui hanno una mente più agile, vero o falso?
Pubblicata il 2 ott 2016
Bbambini bililngui: studio conferma vantaggi per lo sviluppo di una mente agile.
Sì, i bambini bilingui hanno una marcia in più. Non è una sorpresa che i piccoli apprendano le lingue con maggiore facilità rispetto agli adulti. Quello che però aggiunge lo studio recentemente condotto dalla Washington University, è il potenziamento cognitivo dovuto proprio al bilinguismo infantile.
Cadono quindi le paure dei genitori che ritenevano l’apprendimento precoce di due o più lingue una fonte di confusione per i figli. Già durante la gravidanza, infatti, sembra che il bambino si predisponga naturalmente all’ascolto di suoni e lingue diverse. Questa inclinazione continua anche dopo la nascita, quando il neonato inizia a distinguere gli idiomi. Ma i risvolti dell’indagine non si fermano qui: lo studio ha visto coinvolti 16 bambini di una decina di mesi di cui una metà aveva genitori madrelingua inglesi, mentre l’altra proveniva da coppie anglo-ispaniche. Al campione sono stati fatti ascoltare 20 minuti di parole di una o dell’altra lingua, monitorando le reazioni cerebrali.
Dinnanzi agli stimoli linguistici, i bambini bilingui mostravano una più intensa attività della corteccia frontale e prefrontale. A queste due aree, cui compete lo sviluppo delle funzioni esecutive, si deve probabilmente la spiccata abilità di problem solving e la miglior gestione dell’attenzione propria di chi parla due o più lingue.
Più lingue per una mente: il parere dell’esperto
“Alla luce di questi risultati si può incentivare l’insegnamento di più lingue sin dalla più tenera età. Sono prevalentemente due i modelli adottati: quello chiamato “One Persone, One language” , ciascun genitore parli la propria lingua al figlio, e quello familiare, rispetto al quale l’intera famiglia parla una lingua diversa dalla comunità in cui vive. L’esperienza dimostra però che, al di là del “come”, per assicurarsi buoni risultati è fondamentale seguire con costanza una linea di condotta comune”, spiega la logopedista Noemi Terruzzi.
E come interpretare l’abitudine dei piccoli bilingui a mixare suoni, parole, espressioni? “Si tratta della conseguenza, assolutamente naturale, di imparare due lingue in parallelo. La capacità di apprendimento è identica a quella dei monolingui, se non fosse che lessico e abilità morfosintattiche sono da dividere su due idiomi. Il bimbo che, pur di parlare ed esprimersi, attinge a differenti vocabolari, non ha nessun difetto: al contrario, mostra di possedere una risorsa e abilità comunicativa in più”, conclude la specialista.
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