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Diabete tipo 2, alla ricerca dei pazienti “perduti”: grazie a RADAR, AMD rintraccia subito quelli che non raggiungono i target di cura

Pubblicata il 24 mag 2018

Diabete tipo 2, alla ricerca dei pazienti “perduti”: grazie a RADAR, AMD rintraccia subito quelli che non raggiungono i target di cura

“Radar” ed è la nuova app che individua e valuta i soggetti che hanno bisogno di un’intensificazione o di un miglioramento della cura

Analizza le cartelle cliniche informatizzate del diabetologo, andando alla ricerca dei pazienti non “in regola” su alcuni specifici parametri, ossia emoglobina glicata superiore al 7%, Indice di Massa Corporeo oltre 27 kg/m2 (che esprime una condizione di sovrappeso o obesità) e pressione arteriosa sistolica di 140 mmg/Hg. Si chiama “Radar” ed è la nuova app a disposizione dei soci dell’Associazione Medici Diabetologi per individuare e valutare i soggetti che hanno bisogno di un’intensificazione o di un miglioramento della cura, contrastando così il fenomeno dell’inerzia terapeutica. Con l’obiettivo di spiegare agli specialisti l’utilizzo della nuova applicazione, discutere i più recenti dati dell’Associazione in merito alla qualità dell’assistenza e illustrare il razionale d’impiego dei nuovi farmaci antidiabete, AMD organizza un ciclo di 17 incontri formativi sul territorio nazionale, dal titolo: “Progetto RADAR: alla ricerca dei pazienti!”. Primo appuntamento domani 4 maggio a Livorno.

“È ancora documentato che una fascia consistente di pazienti diabetici (oltre il 50%) non raggiunge un buon compenso glicemico”, commenta Domenico Mannino, Presidente AMD. “Dati simili, se non peggiori, per ciò che concerne il peso corporeo e il controllo della pressione arteriosa, altri due rilevanti fattori indipendenti di rischio cardiovascolare. Si evidenzia anche un notevole ritardo nell’intensificazione terapeutica,in presenza di valori elevati di emoglobina glicata: al momento dell’aggiunta di un nuovo farmaco, i pazienti presentano valori di HbA1c largamente al di sopra dell’8%, e molti di essi mostrano tali valori già da due anni o più. Continuano, inoltre, ad essere utilizzati soprattutto farmaci ipoglicemizzanti tradizionali, i cui possibili effetti collaterali rendono la compliance del paziente più difficile. Proprio per porre rimedio a questa situazione abbiamo sviluppato e messo a disposizione dei nostri soci la funzione ‘Radar’ che, applicata alla cartella clinica informatizzata, attiva un sistema di ricerca automatica, consentendo una rapida identificazione dei pazienti con insoddisfacente controllo metabolico, al fine di ridurre l’inerzia terapeutica e migliorare l’appropriatezza prescrittiva”.

Dopo Livorno, i prossimi incontri si terranno a: Reggio Emilia(8 maggio), Milano e Padova(11 maggio), Salerno e Roma(25 maggio), Torino(26 maggio), Imola(1° giugno), Bari(9 giugno), Genova(14 giugno), Napoli(15 giugno), Ancona(29 giugno), Roma(7 settembre), Catania(13 settembre), Chieti(14 settembre), Trieste(15 settembre), Milano(28 settembre).

“Da oltre 10 anni – conclude Mannino – AMD porta avanti un’iniziativa di miglioramento continuo della qualità dell’assistenza, basata sulla raccolta di un set standard di indicatori derivati dalle cartelle cliniche informatizzate delle strutture diabetologiche. Le informazioni raccolte, descritte annualmente nella pubblicazione ‘Annali AMD’, consentono ai centri partecipanti un’attività di benchmarking, attraverso il confronto del proprio operato con quello delle altre strutture e dei ‘best performers’. Nonostante l’iniziativa abbia prodotto negli anni tangibili miglioramenti, sono ancora molti i pazienti con diabete di tipo 2 che non raggiungono i corretti obiettivi glicemici. Consapevole di quanto l’appropriatezza terapeutica sia una delle tematiche prioritarie e che questa sia importante per il paziente, mi auguro che il nuovo applicativo ‘Radar’ venga accolto da tutti i soci AMD come un utile mezzo per la propria pratica clinica quotidiana”.

Meteo Web - Filomena Fotia

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