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La vita sentimentale alla prova della malattia: come affrontarla?

Pubblicata il 14 feb 2019 • Da Louise Bollecker

La vita sentimentale alla prova della malattia: come affrontarla?

Oggi, è il giorno di San Valentino! Questo giorno, a volte screditato a causa della sua portata commerciale e marketing, evoca senza dubbio l’amore la coppia. Abbiamo organizzato un sondaggio* per permettere di esprimervi a proposito. Essere malato cronico influisce sulla vostra vita sentimentale? Occuparsi di un paziente ha anche delle ripercussioni? Ecco le vostre risposte.

san valentino

Conservare una vita intima e sessuale: una difficoltà per 31,2% dei rispondenti

Alla domanda « in quanto paziente o parente, quale impatto ha la malattia sulla vostra vita amorosa », una maggioranza dei partecipanti hanno risposto che la loro vita intima e sessuale era difficile. Numerose ragioni possono spiegare questa constatazione: calo della libidine legato alla stanchezza, impotenza, dolori localizzati... Essere affetto da una malattia cronica può fortemente disturbare le relazioni intime con il suo partner. Per quanto riguarda i parenti dei pazienti, pure loro possono sentire un esaurimento psicologico, e anche fisico.

>> Leggere la testimonianza di Eugenio sui disturbi sessuali

Per i pazienti che non hanno incontrato l’anima gemella, la malattia può anche rallentare l’incontro di partner. La nostra grande indagine sull’isolamento ha rivelato che 57% dei pazienti avevano ridotto le loro uscite in città. Le occasioni di incontrare nuove persone sono quindi più limitate. Di più, 88% dei pazienti hanno notato un impatto dell’isolamento sulla loro vita intima e 98% sulla loro vita sociale.

Le relazioni con il partner sono più difficili per 21,5% dei rispondenti

Per 21,5% dei pazienti e parenti di pazienti che hanno risposto all’indagine, le relazioni con il loro partner si sono complicate a causa della malattia. In effetti, i pazienti possono soffrire dell’incomprensione del fidanzato o non avere abbastanza energia per dedicare loro tempo e attenzione.

>> Testimonianza: come gestire le relazioni con i suoi cari quando siamo affetti da una malattia cronica

Soltanto 9,3% dei partecipanti hanno avuto la gioia di vedere la loro coppia rafforzata con la malattia. Numerose coppie si separano dopo la diagnosi di una malattia; inoltre, uno studio recente ha mostrato che una donna è 6 volte più suscettibile di vivere una separazione dopo la diagnosi di un cancro o sclerosi multipla di un’uomo nella stessa situazione.

Stare solo, la soluzione per 18,3% dei rispondenti

« Voglio stare solo(a) in parte a causa della malattia » è la risposta fatta da 18,3% dei rispondenti al nostro sondaggio. In effetti, cicatrici, l’aumento o la perdita di peso o ancora l’apparecchiatura medica possono causare una pessima immagine di se stesso. Le difficoltà nel conservare una vita di coppia normale o la paura del rifiuto dell’altro possono così scoraggiare le persone interessate.

>> Raggiungere il nostro gruppo sul dolore cronico e trovare soluzioni

Cosa fare per ritrovare una vita amorosa appagante?

Se non avete ancora trovato l’anima gemella, non dimenticate che non siete definiti soltanto dalla vostra malattia. Avete sempre le vostre qualità. La sessualità può prendere diverse forme, nonostante il fatto che la malattia sia paralizzante o no.

Bisogna anche trattare i sintomi della malattia che hanno un impatto sulla vita intima, quando è possibile. Sintomi neurologici, cardiovascolari, fisici o psicologici possono incidere sulla vita sessuale, come gli effetti secondati di un farmaco. Parlatene con il vostro medico per limitare la stanchezza e il dolore per migliorare il vostro umore. Potete anche consultare un specialista:

- Un psicologo potrà aiutarvi a superare i vostri blocchi e accettare la vostra malattia o quella del vostro parente
- Un sessuologo vi darà consigli su tutti gli aspetti della sessualità, che siano fisici o affettivi
- Un ginecologo cura la fisiologia e le affettazioni del sistema riproduttivo della donna per aiutarla a limitare il dolore o qualsiasi disturbo
- Un urologo si occupa del sistema urogenitale maschile e potrà consigliarvi di fronte all’impotenza o altri dolori.

 

E voi cari membri, la vostra vita amorosa è messa in difficoltà con la malattia? Parlarne è già un passo verso una vita intima e sessuale. Avete curato dei sintomi in particolare? 

Carenity

avatar Louise Bollecker

Autore: Louise Bollecker, Community Manager France

Community manager di Carenity in Francia, Louise è anche Content Manager per proporre ai membri degli articoli, video e testimonianze. Il suo obiettivo è di portare la voce dei pazienti per far capire meglio la loro... >> Per saperne di più

42 commenti


Serghiei
il 07/11/19

Nel mio caso , T2 da ben 35 anni, direi che la patologia cronica ha poco influito sul rapporto di coppia che dura  da oltre mezzo secolo. Sentimenti sani e veri oltre a rispetto e comprensione sono stati il miglior collante della nostra quotidianità. 


Lucistella
il 07/11/19

Sono 33 anni di matrimonio i miei...e sono anni che con mio marito non ho nessun rapporto perchè è divenato impotente dopo un grave incidente. Quindi cosa posso dire? Nulla. Purtroppo la situazione non è risolvibile e mi tocca sopportare la mancanza dei rapporti sia fisici che sentimentali,infatti con gli anni tutto passa e non resta nulla. Io sono, come si dice, una vedova bianca e non c'è nulla da fare. Purtroppo.


silvaale
il 10/11/19

nel mio caso, con un disturbo ossessivo compulsivo, la malattia ha provato molto il rapporto di coppia....la comprensione soprattutto è stato l'ostacolo maggiore....d'altronde come si può capire fino in fondo qualcosa che è solo dentro la mente di una persona? Però nel mio caso, nonostante le fasi alterne di incomprensione, che io ho accettato perchè comprensibili, devo dire che ho festeggiato con mio marito i 40 anni di matrimonio...dunque penso che quando c'è amore e affetto, e si diventa un tutt'uno...l'unione alla fine si rafforza...


Anna1964
il 10/11/19

è più di un anno che non abbiamo rapporti intimi, ma in compenso è aumentata la complicità, la condivisione ed anche la parte positiva della quotidianità. 

Ognuno di noi ha mantenuto i suoi spazi ben definiti ma, quando ci ritroviamo dopo una giornata di lavoro, non esistono silenzi pesanti fra di noi.

Forse il nostro rapporto sarebbe cambiato indipendentemente dalla malattia, certamente l'intervento chirurgico ha accellerato il processo. I primi mesi era fisicamente impossibile, poi ho dovuto "lavorare" sul pensiero che qualcuno potesse toccarmi senza farmi soffrire. Non ho mai trovato qualcuno che si lamentassi di questo problema, io mi sono sentita per molto tempo "violata".

La ripresa della malattia ed i due interventi successivi nella zona anale  hanno consolidato questa sensazione.

Ora abbiamo raggiunto una stabilità di coppia che comprende si la mano tesa in caso di bisogno, ma anche la mano nella mano durante una passeggiata, l'abbraccio mentre si guarda un film o mentre si prepara la cena. 

Ma vuoi vedere che siamo tornati adolescenti?!? 


virgui
il 10/11/19

quello che ho letto e capito  non solo dai racconti, penso di poter dire che forse se il patner lo senti dentro come parte di te stesso (amore? o sensazione di essere le due parti di una cosa sola ?) . te stesso non ti lasceresti se diventassi brutto antipatico a maggior ragione se fossi ammalato,  ti manderesti ogni tanto a fanculo si questo forse , ma non ti staccheresti non ti lasceresti mai  anche anche se dipendessi dall'altra meta'..

ecco cosi vedo il vero rapporto a due ,che si chiami amore o altro, che sia matrimonio o altro ,due persone che iniziano il cammino insieme sentendosi una cosa sola superera' le montagne. con forze e passi diversi ma  raggiungerebbero la cima insieme.

uno stralcio di vita vissuta per far comprendere cio' che penso della vita a due,  quando uno dei due alla fine diventa il bastone dove ci si appoggia (e a volte qualcosa di piu'.

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Non volevo finisse così. ma sono felice  Che ci sei tu nel mio tratto di vita più complicato, non avrei mai pensato che accompagnassi i migliori giorni miei ,ma anche e soprattutto quelli più intensi più pieni di signicato del vero vivere, dove ogni respiro diventa un'ostacolo da superare con grande fatica  .  metterlo nelle tue mani e come mettere il più prezioso dei gioielli al mondo in mani più sicure

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QUANDO 45 ANNI FA' TI HO VISTO PER LA PRIMA VOLTA HO DECISO CHE SAREMMO STATI INSIEME PER LA VITA, E L'AMORE CHE HO PER TE HA PERMESSO CHE IL TEMPO RAFFORZASSE L'AMORE CHE TUTT'ORA HO PER TE, TI SARO' VICINO SEMPRE IN OGNI ISTANTE E IN OGNI SITUAZIONE, NON CI SIAMO UNITI IN CHIESA MA NON HO BISOGNO DI QUESTO PER SAPERE CHE TI AMO NELLA GIOIA E NELLA MALATTIA, SO SOLO CHE SOFFRO A VEDERTI STARE MALE VORREI ASSORBIRE SU DI ME TUTTA LA TUA SOFFERENZA PER FAR SI CHE TU GODA DELLA MIGLIOR VITA, TU SEI QUELLO CHE SONO , TU SEI PARTE DI ME TU SEI LA MIA VITA.

bhe credo che queste parole possano spiegare meglio cio' che noi non potremmo mai saper spiegare che quando un compagno/compagna ti asciuga il sudore ti imbocca ti lava e ti porta a fare la pipi diventa se si e' davvero uno in due diventa solo un'atto d'amore e ogni sguardo ogni mano stretta ogni carezza o sfioramento e' un'atto sessuale . per il resto e solo pazienza pazienza e santa pazienza 

buona domenica a tutti 

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