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Avere mille impegni tiene il cervello giovane

Pubblicata il 23 mag 2016

Avere mille impegni tiene il cervello giovane

Dopo i 50 anni, mantenersi sempre occupati potrebbe aiutare a rafforzare le facoltà cognitive.

Avere mille impegni aiuta il cervello a restare giovane. Gli ultracinquantenni che hanno uno stile di vita frenetico, infatti, hanno capacità cognitive più efficienti rispetto ai loro coetanei meno indaffarati. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in aging neuroscience dai ricercatori dell’Università del Texas di Dallas (Usa), diretti da Sara Festini, che osserva: “Abbiamo osservato che le persone che durante il giorno svolgono molte attività mostrano migliori performance cerebrali”.

Gli autori hanno chiesto a 330 persone, di età compresa tra 50 e 89 anni,  di descrivere le loro abitudini quotidiane. Successivamente, li hanno invitato a eseguire una lunga serie di test cognitivi. Al temine dell’esperimento, hanno scoperto che a qualsiasi età e indipendentemente dal livello d’istruzione, uno stile di vita ricco d’impegni è associato a migliori performance cerebrali. 

È infatti emerso che i partecipanti che durante il giorno risultavano più occupati, mostravano una maggiore velocità di elaborazione, una memoria di lavoro più elevata, un vocabolario più ampio e capacità di ragionamento più efficienti. In particolare, l'associazione più forte è stata riscontrata tra una vita frenetica e una migliore memoria episodica, ossia la capacità di ricordare eventi specifici che si sono verificati in passato.

I risultati dello studio sono significativi, secondo i ricercatori, ma non dimostrano che uno stile di vita impegnato migliori direttamente le facoltà cognitive. È possibile, infatti, che le persone cerebralmente più attive tendano maggiormente a tenersi occupate. Oppure abitudini frenetiche e capacità cerebrali potrebbero rafforzarsi a vicenda. Ma gli autori sottolineano che avere molto da fare costringe le persone a esporsi a maggiori stimoli. Di conseguenza, offre più opportunità d’imparare nuove informazioni e di affrontare situazioni diverse. A sua volta, spiegano, l’apprendimento rafforza le abilità cognitive, in particolare la memoria.

IlSole24Ore.com

6 commenti


lisailcognome • Membro Ambasciatore
il 06/07/18

Anche sotto anestesia, il nostro cervello rimane vigile


Secondo un team di ricercatori finlandesi, sotto anestesia totale alcune parti del nostro cervello sono in grado di elaborare sensazioni dell’ambiente circostante, anche se spesso al risveglio non ci si ricorda nulla

Per molti di noi, il solo sentire “anestesia generale” può essere motivo di puro spavento e panico. Se da una parte, infatti, sappiamo che grazie all’anestesia non sentiamo alcun dolore durante un’operazione, dall’altra il fatto di non essere coscienti può farci sentire a disagio e spaventare. Ma ora, secondo un studio di un team di ricercatori finlandesi dell’Università di Turku, appena pubblicato su Anesthesiology, non sarebbe proprio così: quando si tratta di alcuni anestetici, il nostro cervello rimane in un stato simile a quello del sonno, molto più di quanto abbiamo pensato finora. Lo studio, infatti, suggerisce che alcune parti del nostro cervello sono ancora in grado di elaborare sensazioni dall’ambiente circostante, anche se il paziente sotto anestesia non può ricordare nulla al momento del risveglio. “L’insensibilità non equivale all’incoscienza – spiegano i ricercatori – in quanto si possono avere esperienze coscienti senza avere una reattività comportamentale”.

Per capirlo, il team di ricercatori ha messo a confronto gli effetti neurologici di una coppia di farmaci comunemente usati per l’anestesia. Finora i dettagli su come questi farmaci cambiano effettivamente le funzioni del cervello sono rimasti ancora molto poco chiari. Molte ricerche precedenti, infatti, erano riuscite solamente ad associare le onde cerebrali con gli stati di coscienza durante l’anestesia.


Le registrazioni cerebrali, precisiamo, si classificano in onde alfa, beta e delta, e vengono utilizzate per determinare quando il cervello è sveglio oppure addormentato.

https://www.wired.it/scienza/lab/2018/07/05/anestesia-cervello-vigile/

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