NASH: prima giornata internazionale per la malattia della soda
Pubblicata il 12 giu 2018 • Da Léa Blaszczynski
Oggi, il 12 giugno diventa ufficialmente la giornata internazionale della steatosi epatica non alcolica*. L’occasione di sensibilizzare il grande pubblico a questo nuovo male del secolo grazie alla nostra comunità NASH su Carenity.
Malattia della soda, malattia del fegato grasso, steatosi epatica non alcolica, NASH…qualunque sia il nome, questa malattia del fegato sta per diventare la prossima epidemia mondiale. Un adulto su tre nel mondo è affetto dalla NASH e un italiano su quattro. La NASH riguarda 12% degli Americani e 6% degli Europei (New England Journal of Medecine). La sindrome del fegato grasso è già diventata la prima causa di trapianto epatico negli Stati Uniti.
L’assenza di sintomi ritarda la diagnosi
Questi sono dati allarmanti che dimostrano l’urgenza di una migliore sensibilizzazione, particolarmente perché si tratta del 30% della popolazione mondiale in sovrappeso. Perché il peso è uno degli fattori della NASH. 44% dei nostri rispondenti sono in sovrappeso e 44% soffrono di obesità. 44% soffrono anche di ipertensione e 33% sono affetti da un diabete di tipo 2.
Queste patologie causano una maggiore sorveglianza del fegato. Perché il problema principale della NASH è l’assenza di sintomi, ciò che ritarda la diagnosi. La maggior parte dei nostri rispondenti hanno scoperto di essere affetti dalla NASH durante un’ecografia addominale o durante un esame di controllo. Tra i sintomi più diffusi, 44% evocano il gonfiore delle gambe e dei piedi, 33% disturbi mentali (come la perdita della memoria), 22% urina scura. Ma 22% non hanno ancora sintomi.
Cambiare il suo stile di vita
Una dieta più sana permette a volte di ridurre i sintomi. Ecco perché 67% hanno cominciato una dieta a ridotto tenore di grassi e 56% una dieta a ridotto tenore di zucchero. Alcuni rispondenti provano delle difficoltà nel seguire questa dieta: « Non mi sembra funzionare », « io mangio poco ma molto bene per cui ogni limitazione per me è difficoltosa da seguire ».
La dieta è spesso consigliata dal nutrizionista (50%), o dal specialista (38%), però 11% dei rispondenti non seguono nessuna dieta, « perché non so quale seguire », risponde un membro.
L’impatto stressante della NASH
Alcuni vivono senza sintomi e cercando di mangiare meglio. Altri, invece, vivono un’esperienza più traumatizzante con la NASH. Soprattutto a causa del rapporto tra disturbi del fegato e alcol. « Vivo con la paura che la nash possa diventare cirrosi o tumore, dato che mio nonno è venuto a mancare per la stessa patologia ».
« Confusione, stanchezza, depressione ». « Disagio ». « Fastidiosa ». Queste sono le parole dei nostri membri legate alla loro esperienza con la NASH. La NASH rappresenta spesso un segnale di allarme per la maggior parte dei pazienti.
Oggi, la comunità affetta dalla NASH aspetta un trattamento. I membri si sentono soli di fronte alla malattia « Vivo con la consapevolezza che mi devo aiutare da sola e non è facile ». « Vivo molto male, anche se ho scoperto che la mia Nash è una conseguenza di un'altra malattia, della quale soffro, che si chiama iperinsulinemia ». « Non mi piaccono i trattamenti. Vorrei che si sapesse come prevenire. » Diversi laboratori sono in competizione per creare un primo farmaco efficace.
*Grazie a un’iniziativa di The NASH Education Program
E voi, conoscete qualcuno affetto dalla NASH?
Carenity
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