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Quale trattamento per quale tipo di dolore?

Pubblicata il 17 ott 2023 • Da Candice Salomé

Il dolore è stato a lungo ignorato dagli operatori sanitari. Solo nel 2010 è stato inserito nella legislazione italiana. In quell'occasione è stato stabilito che le strutture sanitarie devono adottare tutte le misure necessarie per trattare in modo appropriato il dolore dei pazienti affetti da patologie croniche.

Il dolore cronico ha un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti. La scelta del trattamento dipende dal tipo di dolore provato dal paziente.

Quali sono i diversi tipi di dolore? Come vengono trattati?

Ve ne parliamo nel nostro articolo!

Quale trattamento per quale tipo di dolore?

Secondo un vasto studio condotto in Francia, il dolore cronico colpisce circa il 30% degli adulti. Nei due terzi dei casi, il dolore è di intensità lieve o moderata. Il dolore cronico tende ad aumentare con l'età e colpisce più le donne che gli uomini. I dolori individuati interessano principalmente la schiena, il collo, le spalle, la testa e l'addome. Sono spesso associati a depressione, disturbi del sonno e, naturalmente, a una qualità della vita che si abbassa.

I diversi tipi di dolore

Il dolore dipende soprattutto da come si sente il paziente. Secondo la definizione ufficiale dell'Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore (IASP), si tratta di un'esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata a, o che assomiglia a, quella associata a un danno tissutale reale o percepito.

Il dolore viene classificato in base alla sua natura (acuta o cronica) e alla sua durata. Abbiamo quindi:

Il dolore acuto

Il dolore acuto agisce come un "allarme", segnalando all'organismo di reagire e proteggersi di fronte a uno stimolo chimico, meccanico o termico. È legato a una stimolazione intensa, che innesca immediatamente un meccanismo di trasmissione delle informazioni dalle terminazioni nervose.

I recettori del dolore sono chiamati "nocicettori". Sono situati nella pelle, nei muscoli, nelle articolazioni, ecc. e inviano un messaggio al cervello. Esistono diversi tipi di nocicettori, ciascuno specializzato nella trasmissione di una particolare sensazione (bruciore, prurito, alta temperatura, ecc.). Quando i nocicettori si attivano, trasformano le informazioni ricevute in impulsi elettrici.

Quando il cosiddetto dolore "acuto" si protrae per più di 3 mesi, viene considerato un dolore cronico. Non viene più percepito come un segnale d'allarme. Il dolore non è più un sintomo, ma diventa una malattia.

Dolore cronico

Il dolore cronico viene classificato in base ai meccanismi fisiopatologici coinvolti.

Dolore infiammatorio

Questo tipo di dolore è associato a un'infiammazione che dura nel tempo. Ne sono un esempio i dolori articolari.

Dolore neuropatico

È legato a danni al sistema nervoso centrale o periferico, al midollo spinale, a un'amputazione o a un ictus. Queste lesioni colpiscono direttamente il sistema di rilevamento del dolore. Di conseguenza, il "sistema di allarme" viene meno e diventa impossibile da gestire con i comuni antidolorifici.

Dolore misto

Include sia una componente infiammatoria che una componente neuropatica. Questo tipo di dolore si riscontra spesso nei pazienti oncologici o dopo un intervento chirurgico.

Dolore nociplastico (o dolore centralizzato)

È stato definito più recentemente ed è legato ad alterazioni della nocicezione - il sistema di rilevazione del dolore - in cui non si riscontra alcuna lesione. Il dolore nociplastico si basa su un'alterazione dei sistemi che controllano e modulano il dolore.

Questo tipo di dolore si riscontra nei pazienti che soffrono di fibromialgia, di disturbi funzionali intestinali o di alcune cefalee croniche.

Quale tipo di trattamento per quale tipo di dolore?

Somministrazione di farmaci

Oggi il dolore infiammatorio viene trattato con i comuni analgesici, come il paracetamolo, l'aspirina, gli antinfiammatori e la morfina e i suoi derivati in caso di dolore grave.

Tuttavia, questi trattamenti possono avere effetti indesiderati se assunti per lunghi periodi, o addirittura regolarmente: possono causarer problemi gastrici, problemi renali, tolleranza e/o dipendenza.

D'altra parte, il dolore neuropatico risponde molto male agli analgesici, ad eccezione di alcuni oppioidi, ma gli effetti collaterali di questi ultimi ne impediscono l'uso a lungo termine.

I principali trattamenti utilizzati per la cura del dolore neuropatico sono gli antidepressivi e gli antiepilettici. Queste due categorie di farmaci sono solo moderatamente efficaci, anche se hanno meno effetti collaterali.

Se il dolore non è troppo diffuso, si può ricorrere a trattamenti locali come cerotti anestetici, capsaicina o iniezioni.

La tossina botulinica è stata recentemente utilizzata per combattere il dolore neuropatico periferico quando i trattamenti precedenti non hanno funzionato a sufficienza. La tossina botulinica viene somministrata mediante iniezione sottocutanea e ha una durata d'azione di 3 mesi, senza effetti avversi degni di nota. Tuttavia, a causa della modalità di somministrazione, è riservata al dolore neuropatico superficiale che non interessa un'area troppo estesa.

Approcci non farmacologico

Nei centri di terapia del dolore sono stati introdotti diversi approcci non farmacologici, tra cui la sofrologia, l'agopuntura, il rilassamento e l'ipnosi. Per alcuni pazienti, questi approcci possono ridurre le dosi di farmaci assunte.

Altri approcci, come la stimolazione elettrica transcutanea dei nervi (TENS), utilizzano elettrodi attaccati alla pelle per alleviare il dolore.

>> Per saperne di più sugli approcci non farmacologici per alleviare il dolore,
leggete il nostro articolo dedicato
<<

Per saperne di più...

Il compito principale dei centri di terapia del dolore è quello di gestire il dolore dei pazienti tenendo conto dei fattori psicologici, sociali e biologici coinvolti nella patologia. Questo processo si basa inizialmente sulla valutazione del dolore, seguita da trattamenti, spesso multidisciplinari, con l'obiettivo della riabilitazione.

In alcune Regioni, le ASL pubblicano un documento con la lista dei centri di competenza.

La lista delle strutture è inoltre disponibile consultando il proprio medico di base, quindi non esitate a parlarne con il vostro medico.

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Forza a tutte e tutti!



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2 commenti


VittorioCorucci
il 01/11/23

Buonasera Ritengo interessante sapere ci sono possibilità di alleviare il dolore io uso elatrex 20per 10 revotril a sera e m accorgo c’è sto ciane a stare p sdraiato che in piedi


campeador
il 09/12/23

E le cellule staminali per neuropatia periferica??

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