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Dopo un infarto, bisogna fare sport di nuovo o cominciare

Pubblicata il 30 apr 2018

Dopo un infarto, bisogna fare sport di nuovo o cominciare

Una persona dopo un infarto del miocardio deve fare sport di nuovo o cominciare a fare sport, invece di stare inattiva, lo rivela uno studio presentato giovedì scorso alla Società Europea di Cardiologia.

« Diventare più attivo fisicamente dopo un infarto del miocardio dimezza il rischio di morire nei quattri anni che seguono », ha calcolato l’autore di uno studio che riguarda tale argomento, il professore di medicina Örjan Ekblom. Questa osservazione è il risultato del monitoraggio di più di 22000 svedesi di età compresa tra 18 e 74 anni, negli anni successivi dell’infarto. « È ben noto che le persone fisicamente attive hanno meno rischi di avere un arresto cardiaco e più probabilità di vivere una vita lunga », ha sottolineato il professore Ekblom dell’Università delle Scienze dello Sport et della Salute di Stockholm.

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« Però non conosciamo l’impatto dell’attività fisica sulle persone dopo un infarto », aggiunge il professore. In media, negli quattro anni successivi dell’infarto, la mortalità è stata di 2,82% all’anno nelle persone senza atttività fisica contro 1,14% all’anno nelle persone che « hanno aumentato la loro attività fisica ».

La mortalità più bassa è stata constatata nelle persone che già facevano sport e hanno continuato (0,75% all’anno), nettamente inferiore a quelli che hanno « ridotto la loro attività fisica » (1,27% all’anno). « Praticare un’attività fisica due volte o più di due volte a settimana dovrebbe essere consigliato automaticamente ai pazienti che hanno sofferto di un infarto », stima il professore Ekblom, citato in un comunicato della Società Europea di Cardiologia, la quale teneva un congresso sulla prevenzione cardiovascolare in Ljubljana. Tuttavia, ha aggiunto questo : « si dovrebbe fare più ricerche per scoprire se c’è un tipo di attività fisica particolarmente benefica ».

2 commenti


Baptiste
il 18/02/19

Buongiorno a tutti,

Un nuovo studio condotto da scienziati francesi conferma che l’attività fisica è un trattamento come gli altri!  

Cancri, diabete, ictus, depressione, artrosi o infarti...Milioni di persone affette da malattie croniche dovrebbero potere sistematicamente beneficiare di programmi di attività fisica adeguata, prescritta dal medico. L’obiettivo? Meno ricoveri e ricadute, una sopravvivenza più alta, sintomi meno frequenti (attachi d’asma) e dolori meno forti (artrosi degli arti inferiori).

Gli esperti raccomandano inoltre che l’attività fisica sia prescritta prima qualsiasi trattamento medicato per la depressione leggera fino a moderata, il diabete tipo 2, l’obesità e l’arterite delle gambe. Per questo, bisognerebbe sviluppare partenariati con federazioni sportive, club e altre associazioni per compensare la mancanza di strutture sportive disponibili.

La riabilitazione cardiaca basata sull’attività fisica induce un calo del 30% della mortalità di origine cardiovascolare. Per il tumore del seno, secondo studi su diverse centinaia di migliaia di pazienti, l’attività fisica provoca una riduzione di quasi 40% della mortalità globale, del 30-35% della mortalità specifica (legata al tumore) e del 25-30% del rischio di ricadute e le cifre sono quasi equivalenti il tumore del colon, secondo lo studio.

Il rimborso delle attività fisiche è quindi più che incoraggiato da questi esperti.

Cosa ne pensate? Il vostro medico vi ha già prescritto sedute di attività fisica?


virgui
il 21/02/19

si quando mio marito l'anno scorso ha avuto l'infarto poi sono seguiti un ciclo di riabilitazione con sedute di cyclette gradatamente sempre piu' lunghe come tempi che come trazione  e cosi si oggi  nel pneumo/cardiologia l'attivita' fisica e' inclusa nel piano terapeutico per chi non e' di suo sportivo vengono inseriti in piani di riabilitazione per piu' volte all'anno insomma il movimento i cardio/pneumologi la ritangono una vera e' propria medicina preventiva un po' come la vaccinazione 

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