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«Sindrome da rientro», le dieci regole per evitare i disturbi post-vacanza

Pubblicata il 5 set 2016

«Sindrome da rientro», le dieci regole per evitare i disturbi post-vacanza

Che le ferie siano state rilassanti e rigeneranti o meno, il ritorno alla normalità è traumatico per molti: secondo alcune stime fino a una persona su due soffre della cosiddetta «sindrome da rientro» e appena torna in ufficio comincia ad accusare sintomi come difficoltà di concentrazione, mal di testa, stanchezza, sensazione di confusione, perdita di entusiasmo e irritabilità, ma anche dolori muscolari, eccesso di sudorazione, tachicardia. Tutto il corpo insomma dice «no» al ritorno alla routine, ma un «atterraggio morbido» è possibile, con qualche piccolo accorgimento.

1. Rientro graduale

Lasciarsi uno o due giorni di ferie da trascorrere in città, per tornare alla routine senza dover andare subito al lavoro, aiuta a riprendersi spazi e tempi senza le urgenze da ufficio, per un rientro “morbido”. Anche una volta tornati alla scrivania, è bene cercare di non farsi sopraffare dagli impegni ma stilare una lista di urgenze da sbrigare prima di tutto il resto e affrontare gli impegni pian piano, senza buttarsi a capofitto nel lavoro. La gradualità aiuta a superare le angosce da rientro che non sono affatto secondarie, come dimostra un sondaggio condotto sul web dal portale www.inabottle.it: uno su quattro è preoccupato all'idea di doversi chiudere in ufficio, affrontare le incomprensioni con i colleghi e l'insoddisfazione per il proprio impiego, uno su cinque si innervosisce pensando che avrà meno tempo per i propri cari e che dovrà riorganizzarsi la giornata.

2. Lasciare aperta la "finestra vacanze"

Stando ai consigli di Assolatte per combattere la sindrome da rientro è bene non “dimenticare” subito le ferie archiviando i ricordi ma recuperarli e assaporarli: dalle foto e i video da rivedere e condividere alle ricette scoperte in viaggio, da preparare per mantenere vive le sensazioni piacevoli della vacanza e sentirsi ancora un po' lontani dalla solita quotidianità.

3. Porsi obiettivi raggiungibili

Inutile voler fare tutto subito al lavoro o pensare di perdere in una settimana i chili accumulati in giorni e giorni di minor attenzione alle regole della sana alimentazione: bisogna procedere passo per passo, dandosi mete ragionevoli sia in ufficio che nella ripresa della forma fisica. Vietato strafare, insomma, perché ogni attività in questo momento richiede un surplus di fatica.

4. Avere cura di sé

Lo facevamo in vacanza: ci prendevamo tempo per mangiare con calma, per una passeggiata rilassante, per leggere un bel libro e stare di più all’aria aperta. Il benessere da ferie deriva dal mix di tutte queste buone abitudini che dovremmo cercare di mantenere almeno in parte una volta tornati a casa: trovare ogni giorno il tempo per una coccola a se stessi fa bene all’umore e aiuta a mantenere più a lungo i benefici del riposo estivo.

5. Recuperare i ritmi giusti

La vacanza spesso è sinonimo di sregolatezza: si cambia il ritmo sonno-veglia, non si hanno orari regolari per i pasti. Per rientrare nella routine bisogna poco a poco ritrovare i ritmi giusti, innanzitutto tornando a dormire un adeguato numero di ore per notte (non meno di sei, sette ore) e andando a letto più o meno sempre alla stessa ora. Secondo passo, mangiare a orari altrettanto regolari: anche i pasti, come il sonno, “sincronizzano” l'organismo e lo aiutano a tornare alla routine.

6. Fare movimento

Chi in vacanza non ha mosso un dito deve ricominciare a muoversi, perché l'attività fisica è essenziale per mantenersi in forma e per contrastare i malesseri da sindrome da rientro come affaticamento, irritabilità, cattivo umore: anche in questo caso è essenziale la gradualità, cercando comunque di fare movimento almeno tre volte alla settimana. Se invece in estate ci si è dedicati di più allo sport è bene non perdere la buona abitudine e continuare a muoversi con regolarità, magari sfruttando qualsiasi occasione per farlo come andare in bici o a piedi al lavoro o fare una corsa quotidiana al parco.

7. Riscoprire la prima colazione

In un periodo di “stanca” il modo migliore per iniziare bene ogni giornata e affrontare con energia la fatica maggiore che richiede la ripresa delle consuete attività è fare una buona e abbondante prima colazione: aiuta a iniziare col piede giusto il programma quotidiano e dà l’energia giusta per non affaticarsi. Non dovrebbero mai mancare latte o yogurt perché forniscono fosfolipidi utili per le funzioni cognitive e per combattere i cali di concentrazione; ottimo anche il burro a crudo, da riscoprire perché ne bastano 10 grammi (apportano circa 75 calorie, quindi sono un piccolo stravizio che ci si può concedere) ed è un’ottima fonte di vitamina A e selenio, entrambi con azioni antiossidanti e antinvecchiamento.

8.Bere tanto

Un buon recupero inizia anche con una corretta idratazione: «È fondamentale per permettere un corretto afflusso di sangue ai tessuti e quindi per consentire agli antiossidanti di raggiungere tutte le cellule e recuperarle dagli insulti dei radicali liberi – dice Luca Piretta, nutrizionista dell'università Campus Biomedico di Roma –. Inoltre tutte le reazioni chimiche cellulari avvengono solo se è presente l’acqua, che è essenziale perciò anche per ammortizzare la sindrome da rientro».

9. Fare attenzione alla dieta

Dopo gli stravizi estivi bisogna recuperare un'alimentazione sana, bilanciata e regolare: sì a verdura e frutta fresca di stagione come base per tutti i piatti, no all'alcol in eccesso. Cinque piccoli pasti al giorno tenendo d'occhio le calorie aiuteranno a perdere gli eventuali chili di troppo.

10. Attenti al traffico

Tornare al lavoro significa anche dover fare i conti con il traffico delle ore di punta, al mattino e alla sera. Starsene chiusi in macchina in coda fa male: lo confermano i dati di uno studio dell'università del Surrey secondo cui il livello di smog nell'abitacolo quando si è fermi nel traffico raggiunge valori del 40 per cento superiori rispetto a quando le auto scorrono in maniera regolare. Per ridurre i rischi, chiudere i finestrini e spegnere aria condizionata o riscaldamento: così si diminuisce del 76 per cento la quantità di inquinanti nell'auto. E se proprio non si riesce a fare a meno dell'aria, almeno attivare il ricircolo senza introdurne dall'esterno.

Corriere.it

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