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Carico mentale e malattie croniche: una realtà ancora troppo poco riconosciuta dagli operatori sanitari?
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Hopeman
Buon consigliere
Hopeman
Ultima attività il 13/06/25 alle 17:42
Iscritto nel 2023
484 commenti pubblicati | 50 nel gruppo Buono a sapersi
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Ricompense
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Amico
Grazie Sara. Allora non sono solo io! Negli ultimi anni mi si sono sommare delle patologie, cosa che ha richiesto una notevole quantità di esami incrociati. Curarsi può essere una fatica. La mia difesa è evitare l'urgenza: cerco di allentare i tempi. Altro aspetto non trascurabile è che tengo ordinatamente il materiale in un raccoglitore ad anelli, se no la testa va in confusione.
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Look around. Guardati intorno!
PinaLo
PinaLo
Ultima attività il 14/06/25 alle 11:23
Iscritto nel 2021
6 commenti pubblicati | 1 nel gruppo Buono a sapersi
Ricompense
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Esploratore
Buongiorno a tutti/e
Si, la situazione non è facile soprattutto se ci sono altre patologie. Si impara a gestire tutto (gli appuntamenti, le visite, gli imprevisti) ma il carico mentale è notevole: alcuni giorni sembra di non farcela! Io ho la fisiatra che mi capisce e mi supporta (aiutandomi a non sentirmi una marziana), la neurologa sembra minimizzare tutto e riconduce la situazione a questioni puramente soggettive e psicologiche, per cui fugaci e inconsistenti. Io non ho soluzioni: vivo alla giornata in base agli appuntamenti del giorno (visite, farmaci da prendere,...)
tania15
Membro AmbasciatoreBuon consigliere
tania15
Membro Ambasciatore
Ultima attività il 12/06/25 alle 17:21
Iscritto nel 2015
928 commenti pubblicati | 129 nel gruppo Buono a sapersi
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Amico
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non ho esperienza in questa situazione visto che non frequento medici, tuttavia il primo passo, come counselor e naturopata, è che la persona valuti chi ha di fronte: è disposto ad ascoltare? Io pongo domande ma avrei piacere che la persona mi raccontasse quello che prova, cosa sente, perché io possa meglio aiutarla a stare meglio o ritrovare la sua via per la salute e benessere. Confermo che mi è capitato di accompagnare da specialisti una persona e alcuni non valutano, non chiedono, non visitano insomma della serie come entri meglio se esci subito e quando ho chiesto al paziente perché non ha riferito al medico, in genere la risposta è il disagio subito avvertito e ovviamente la chiusura che ne consegue e la mancanza di fiducia
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tany
Ponzino
Ponzino
Ultima attività il 14/06/25 alle 12:04
Iscritto nel 2025
Paziente, Neuropatia periferica dal 2025
2 commenti pubblicati | 2 nel gruppo Buono a sapersi
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Soffro di dolori cronici neuropatici da 5 anni e sono disperato. Ho trovato terapisti del dolore disponibili, empatici e competenti. Invece per ciò che riguarda i medici di medicina generale ho trovato molta superficialità. Attualmente mi sto facendo seguire dal dottor De Carolis del reparto di terapia del dolore dell'ospedale Cisanello di Pisa. Persona veramente meritevole. Dopo due sedute di radiofrequenza pulsata adesso mi è stato proposto l'impianto di un neuro stimolatore sottocutaneo. C'è qualcuno che l'abbia già provato? Con quale esito? Oramai sono disperato perché le terapie farmacologiche le ho provate tutte e non ho più risposte positive. Resta in attesa di risposte grazie.
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tania15
Membro AmbasciatoreBuon consigliere
tania15
Membro Ambasciatore
Ultima attività il 12/06/25 alle 17:21
Iscritto nel 2015
928 commenti pubblicati | 129 nel gruppo Buono a sapersi
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@Ponzino buon pomeriggio Ponzino, hai verificato l causa che origina l'infiammazione che ti causa dolori cronici neuropatici? l'utilizzo di terapie farmacologiche ha forse innescato ulteriori infiammazioni cause chimiche? per valutare il tutto sarebbe da capire anche che stile di vita conduci e alimentazione sia per il corpo che quella emotivo-spirituale. Che dirti, non mi convince il fatto che il neuro-stimolatore sottocutaneo di suo interrompe la propagazione dei segnali di dolore tra il midollo spinale e il cervello e come vedi questo non affronta alla radice il problema ma semplicemente interrompe la percezione per cui non controllerai il decorso dell'infiammazione (peggiorerà? si diffonderà altrove? evolverà in altro modo?...) e tuttavia questa presenza costante di impulsi elettrici a basso voltaggio in un ambiente già contaminato ovunque da troppi campi magnetici personalmente mi stimola ancora più dubbi e perplessità
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tany
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Sara_B
Animatrice della communityBuon consigliere
Sara_B
Animatrice della community
Ultima attività il 13/06/25 alle 12:16
Iscritto nel 2022
1.343 commenti pubblicati | 375 nel gruppo Buono a sapersi
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Buon consigliere
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Messaggero
Esploratore
Amico
Buongiorno a tutti!
Come state?
Gestire una malattia cronica significa anche destreggiarsi tra cure, appuntamenti, pratiche burocratiche e l'impatto sulla propria vita personale.
Questo carico mentale è tuttavia raramente affrontato durante le visite mediche. Alcuni pazienti si sentono soli di fronte a questa pressione invisibile, che può accentuare la stanchezza o il malessere. Una maggiore attenzione a questo peso psicologico consentirebbe una gestione più globale e umana della patologia.
Vi sentite ascoltati dai medici riguardo al carico mentale che sopportate? Avete mai osato parlarne durante una visita? Se sì, qual è stata la reazione? Cosa si dovrebbe fare, secondo voi, affinché questa dimensione venga presa maggiormente in considerazione in ambito medico?
Grazie per i vostri commenti e a presto!
Sara del team Carenity
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