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Depressione che divora l'anima
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promises
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promises
Ultima attività il 30/06/22 alle 19:24
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Io l'ho usata ma non mi ha dato dipendenza...
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Se sono normali non li vogliamo...
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Agaale1
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Ultima attività il 08/05/21 alle 11:31
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SOS DEPRESSIONE
PREVENZIONE E INTERVENTO
PREMESSA.
Il progetto nasce con l’obiettivo di far conoscere la depressione “essendo la conoscenza una forma di prevenzione primaria” e offrire un servizio di counseling psicologico, valutazione diagnostica e riabilitazione psico-educativa che sia di supporto a tutte quelle persone che ogni giorno lottano contro la depressione.
La depressione è una malattia che colpisce indifferentemente dallo status sociale e dall’età, anche se la fascia di età più colpita va dai 25 ai 44 anni, spesso nei casi più gravi spinge al suicidio, e chi soffre di depressione maggiore generalmente presenta 5 dei seguenti sintomi, che devono essere continuativi per almeno un periodo di due settimane e includere umore depresso e anedonia.
Il disturbo si caratterizza per i seguenti sintomi:
I. Umore depresso caratterizzato da senso di abbattimento, tristezza, sfiducia, pessimismo, svuotamento interiore, angoscia, senso di disperazione a cui spesso si associano malesseri fisici come una sensazione di oppressione e peso allo stomaco.
II. Anedonia o meglio una marcata diminuzione di interesse e di piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. Il soggetto si sente annoiato, indifferente,arido, ogni cosa è vuota, inutile, distante. Si arriva ad un punto che anche i bisogni fisici non vengono più percepiti: il malato non dorme, non mangia, non si cura più neanche di ciò che possa accadere ai suoi familiari e non prova più affetto.
III. Ingiustificato aumento di peso o perdita di peso non dovuta a diete oppure diminuzione o aumento dell'appetito quasi ogni giorno.
IV. Insonnia o Ipersonnia quasi ogni giorno.
V. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno. Il rallentamento psicomotorio si manifesta a livello fisico e mentale. A livello fisico si riscontra mimica ridotta, gestualità ridotta, volto sofferente con angoli della bocca abbassati e sguardo spento, eloquio monotono rallentato e privo di intonazioni, linguaggio povero e poco fluido. A livello mentale si riscontra un rallentamento delle diverse attività di pensiero a cui segue ovviamente confusione, ottundimento, mancanza di chiarezza, difficoltà a ricordare.
VI. Affaticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno, il soggetto riferisce spesso di essere stanco (astenia) i movimenti divengono difficili, ed eseguiti con grande sforzo
VII. Sentimenti si svalutazione o di colpa eccessivi o immotivati quasi ogni giorno, che si manifestano con pensieri negativi costanti, idee prevalenti che angosciano il paziente depresso, una visione negativa di se, del mondo e del futuro. Il discorso si incentra su tematiche negative che si configurano come idee prevalenti nella mente del soggetto i contenuti mentali sono come cristallizzati su pochi argomenti a contenuto melanconico, su cui il paziente torna in continuazione.
VIII. Diminuita capacità di pensare o di concentrarsi o indecisione giornaliera. Il paziente ha difficoltà a fare programmi e proiettarsi nel futuro, è indeciso su ogni cosa e non riesce a prendere iniziative, si può giungere a un vero e proprio blocco, in cui il paziente resta per ore a esitate , incapace di compiere anche scelte banali.
IX. Pensieri ricorrenti di morte, ricorrenti propositi suicidari senza un piano specifico o tentativo di suicidio o ideazione di un piano specifico al fine di commettere il suicidio. L'ideazione suicidaria e i propositi sono presenti in circa il 60% dei casi.
La prevenzione è fondamentale per individuare il disturbo in tempo e intervenire precocemente, infatti un intervento precoce prima che il disturbo si cronicizzi può evitare l’insorgere di altri disturbi psicologici come la schizofrenia, le dipendenze, i disturbi d'ansia e i disturbi di personalità che spesso appaiono in coomorbidità con la depressione.
Spesso il paziente depresso, viene curato esclusivamente con psicofarmaci senza tenere in considerazione la possibilità di un intervento multimodale che tenga in considerazione l’individuo all’interno del suo ambiente di vita e le dinamiche familiari sociali e relazionali che nel DSM IV sono uno dei fattori principali che causano il disturbo; questo accade perché spesso mancano le risorse economiche da parte dei sevizio sanitario o semplicemente perché molta gente non ha le risorse economiche per rivolgersi a uno psicologo.
Non esiste la pillola della felicità, uno psicofarmaco può per un breve periodo di tempo alleviare i sintomi della depressione, ma non può risolvere i problemi che portano un individuo a cadere in depressione e che lo spingono giorno dopo giorno verso l’autodistruzione del se.
Infatti il modello eziologico della depressione più evoluto, sottolinea come la depressione sia un disturbo multi fattoriale causato da fattori genetici, biologici, ambientali, sociali e psicologici in concomitanza tra loro, i quali si innestano spesso su un substrato genetico-biologico che predispone la persona alla malattia, fungendo da fattori scatenanti nel tempo e da feedback amplificatori.
Tra i fattori psicosociali hanno trovato un elevata correlazione statistica l’abuso e l’abbandono in età infantile, la povertà, la perdita del lavoro, l’utilizzo di droghe, i problemi familiari, e molti alti fattori che portano con se un elevato potenziale traumatico, specialmente se sono continuativi nel tempo.
Il trattamento della depressione deve quindi passare attraverso un intervento multimodale di rete, che integri alla cura farmacologica “laddove è necessaria” un intervento psico-educativo sull’individuo, sulla famiglia e sull’ambiente di vita dello stesso, per individuare e modificare quegli schemi mentali disfunzionali e quelle dinamiche traumatiche portatrici di angosce e disperazione che giorno dopo giorno nutrono il disturbo.
Il progetto SOS DEPRESSIONE, attraverso un approccio multimodale integrato all’disturbo, prevede un intervento socio psico educativo di equipe e in rete sulla depressione con attività di pet therapy di supporto, nei casi in cui questa può essere positiva al raggiungimento degli obiettivi.
MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO E METODOLOGIA DI INTERVENTO
Il progetto adotta la prospettiva sistemica propria della psicologia della salute, in un’ottica di prevenzione e promozione della salute. Tale disciplina, ispirandosi al paradigma della complessità, aspira a guardare la persona nel suo insieme, in quanto erede genetico (bio), soggetto di riflessione e decisione (psico), nonché soggetto storico-culturale e familiare (sociale). I confini dell’individuo non coincidono affatto con l’epidermide, ma con l’insieme delle relazioni significative della persona.
L’essere umano è un sistema aperto e complesso che interagisce con l’esterno in un processo di continuo adattamento e scambio di informazioni.
Tale concezione motiva l’importanza di agire non solo sul singolo ma anche su tutte le altre componenti del sistema.
In conseguenza del modello teorico di riferimento si utilizzerà una strategia di ricerca-intervento, riconducibile alla ricerca-azione di K. Lewin. Essa è un momento di conoscenza scientifica della realtà ed insieme, un contributo al cambiamento della stessa attraverso il coinvolgimento diretto dei destinatari dell’intervento nei diversi momenti di definizione e verifica degli obiettivi. Tale strategia favorisce lo sviluppo di una comunità competente, ossia in grado di individuare risorse al suo interno utili per la realizzazione dei cambiamenti auspicati.
Il metodo psico educativo trova fondamento nelle teorie sistemiche e sortisce effetti di gran lunga più efficaci di interventi parziali, poiché è in grado di produrre un cambiamento nell’intero ambiente osservato (sistema).
L’intervento si incentra sulla consulenza psicologica, la valutazione psicodiagnostica e la realizzazione di progetti psico-educativi incentrati sull’individuo, finalizzati a modificare gli schemi mentali disfunzionali tipici della depressione e a riportare il paziente alla vita, attraverso laboratori e attività ludico ricreative come pittura, recitazione, sport, gioco, cineforum, progettati da psicologi e pedagogisti esperti , il cui obiettivo è quello di lavorare in sinergia per creare uno spazio relazionale e di vita, in cui il paziente depresso possa tornare ad apprezzare la vita e rivivere quelle emozioni da tempo cristallizzate.
Inoltre l’intervento mira a coinvolgere la famiglia del paziente depresso, la dove è possibile, attraverso una valutazione del nucleo familiare, per individuare eventuali dinamiche disfunzionali su cui intervenire a livello psicologico ed educativo, tramite interventi mirati di counseling e parenting training.
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Dott.Alessandro Agati Psicologo
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stefanopolo
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stefanopolo
Ultima attività il 06/01/24 alle 15:56
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Amico
e brutta non riesco a fare niente oggi stavo per fare una minchiata ed e' la 3 volta in vita mia , pochi giorni prima stavo bene, non so che cappero mi succede? mi sento sbranato da questa bestia
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stefano
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stefanopolo
Buon consigliere
stefanopolo
Ultima attività il 06/01/24 alle 15:56
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ragazzi al minimo segnale correte dal medico
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Io sto impazzendo con questa malattia questo mostro mi sta divorando l'anima e mi sento sola, mi prendono degli attacchi che mi fanno sentire male e non so gestirli, non riesco ha farmi curare non riesco ha prendere l'aiuto neanche dalla dottoressa dove vado, anzi la vedo come un nemico per me, perché mi accade questo? Me lo sapete dire? Perché non riesco ha fidarmi? Aiutami io sto impazzendo sto male ma credo che nessuno mi creda neanche la dottoressa che mi cura,perché? È vero o solo un frutto della mia mente malata?
Monica