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Pazienti Linfoma a cellule mantellari
Linfedema Primario o secondario questo sconosciuto e la sua storia
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Baptiste
Animatore della communityBuon consigliere
@Schemencu @Franci95 @smilla @rosalia89 come state oggi cari membri? Avete visto questa discussione? Qual è la vostra storia con la malattia? Grazie mille in anticipo
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Brunina
@nicoletta.menzella-1963 chi vedrai al Gemelli? Il prof. Scambia? Io sono in cura da lui ( oggi con parp inibitori)
In bocca al lupo! 🤞
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Brunina
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19/06/18 | Attualità
Tumori, caccia alle cellule “ghiro” per snidare la malattia dopo la chemioterapia
Marzia59
Buon consigliere
Per linfedema in campo medico, si intende una condizione in cui avviene un accumulo anormale di linfa dovuto ad un'anomalia a livello del sistema linfatico... La sua diffusione avviene soprattutto negli arti.
Si distingue in primario cioè non derivato sono formate da anomalie congenite del sistema linfatico, queste possono essere di varia natura morfologiche e funzionali. Il linfedema primario coinvolge prevalentemente, ma non esclusivamente, gli arti inferiori.molto spesso viene definito con la parola origine sconosciute.Nonostante la causa sia una alterazione congenita delle vie linfatiche, l'edema è solo molto raramente presente sin dalla nascita. Nella maggior parte dei casi il suo esordio avviene intorno ai 17 anni; non è rara tuttavia è la sua insorgenza dopo i 35 anni, io lo ho avuto a 42 anni. Colpisce prevalentemente il sesso femminile e coinvolge nella metà dei casi un solo arto mentre un interessamento bilaterale è riscontrabile soltanto nel 25% dei casi.
Il linfedema secondario Il linfedema si manifesta dopo il trattamento chirurgico di asportazione di linfonodi o la radioterapia effettuate per una malattia neoplastica.La comparsa del linfedema è molto precoce solo in pochi casi mentre, solitamente, insorge nel corso dei primi 2-3 anni dalle cure chirurgiche; in diversi casi può comparire anche dopo molti anni dall'intervento.
È una condizione clinica progressiva che comincia con un elevato ristagno di proteine nell'interstizio per mancato drenaggio e si complica con la comparsa di edema, che porta ad un'infiammazione cronica che coinvolge i macrofagi. Pertanto, esteticamente, a seconda della gravità fisica e congenita del soggetto colpito dalla patologia, si riscontrerà una maggiore o minore sproporzione tra la parte interessata ed il resto del corpo, mostrando le parti infiammate come tendenzialmente informi, facendole assomigliare ad un blocco unico con la progressiva scomparsa della loro naturale definizione. Quindi, questa condizione medica coinvolge anche soggetti normali e non necessariamente obesi,come si potrebbe supporre. A lungo andare, nel caso di mancate cure mediche e trattamenti adeguati, i tessuti tenderanno a fibrotizzarsie incominciano le varie infezioni dette linfangiti.allo stato attuale non esiste una cura definitiva . Va sempre ricordato che curare il linfedema non significa guarirlo. Attualmente non esistono cure definitive; questo comporta il fatto che in casi non eccessivamente avanzati, in cui si ha un miglioramento complessivo della parte interessata, il soggetto necessiterà di una terapia di controllo per tutta la durata della sua vita, impedendo così al sintomo di peggiorare degenerando pericolosamente.Il trattamento non chirurgico prevede linfodrenaggio manuale, bendaggio elastocompressivo e l'utilizzo di tutori elastici definitivi. vita natural durante.
Per avere una diagnosi precisa e precoce bisogna affidarsi a specialisti linfologi che conoscono la malattia che con un esame visivo obiettivo ed esami tecnici fa una diagnosi precisa... rimanendo sempre consapevoli che il linfedema è una malattia cronica, invalidante , ingravescente.. ancora non considerata come tale dal SSN.