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Sclerosi multipla e problemi cognitivi: di che cosa si tratta?

Pubblicata il 18 ago 2023 • Da Candice Salomé

La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune del sistema nervoso centrale (colpisce cervello e midollo spinale). È una malattia neurologica che può causare una serie di sintomi motori, sensoriali, psicologici e cognitivi. I problemi cognitivi possono avere un forte impatto sulla vita quotidiana, familiare, sociale e/o professionale dei pazienti. 

Perché la sclerosi multipla influisce sulle funzioni cognitive? E in quale modo? Come si possono gestire i problemi cognitivi legati alla SM?

Ve ne parliamo nel nostro articolo!

Sclerosi multipla e problemi cognitivi: di che cosa si tratta?

Che cos'è la sclerosi multipla (SM)? 

La sclerosi multipla (SM) è la seconda causa di disabilità acquisita nei giovani adulti in Italia, dopo i traumi. Oggi colpisce 118.000 persone in Italia, con circa 3.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. L'età media di insorgenza è di 30 anni.

Si tratta di una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale: colpisce cervello, midollo spinale e nervi ottici. Il sistema immunitario, di norma impegnato nella lotta contro virus e batteri, attacca la mielina (la guaina protettiva delle fibre nervose) la quale svolge un ruolo importante nella propagazione degli impulsi nervosi dal cervello alle varie parti del corpo.

I segni osservati al momento in cui insorge la malattia variano a seconda della localizzazione delle lesioni nel cervello o nel midollo spinale. I sintomi comprendono problemi motori, formicolii, problemi di equilibrio, problemi visivi e/o urinari e sono spesso transitori, poiché la sclerosi multipla progredisce con degli attacchi.

La SM può quindi causare una serie di sintomi motori, sensoriali, psicologici e cognitivi. Il decorso e i sintomi della malattia sono estremamente imprevedibili. 

Quali sono i problemi cognitivi associati alla sclerosi multipla (SM)? 

Man mano che la malattia si evolve, si producono lesioni nel cervello. A seconda delle aree interessate da queste lesioni, possono comparire dei disturbi motori, che portano, ad esempio, a difficoltà di deambulazione.

Allo stesso modo, queste lesioni possono causare cambiamenti nel funzionamento del cervello. Ciò non significa che le capacità intellettuali siano ridotte, ma che alcuni meccanismi delle reti cognitive del cervello possono risultare alterati.

I disturbi cognitivi sono comuni nella sclerosi multipla. La loro incidenze varia tra il 40% e il 70% dei pazienti secondo gli studi pubblicati. La maggior parte dei pazienti presenta una compromissione cognitiva lieve o moderata, mentre circa il 10% presenta difficoltà più gravi.

La sclerosi multipla colpisce diverse aree cognitive: 

Velocità di elaborazione delle informazioni 

I problemi cognitivi nella sclerosi multipla sono accomunati da un rallentamento della velocità di elaborazione delle informazioni. Questo rallentamento è 10 volte più comune nei pazienti con SM rispetto alla popolazione generale. È ancora più comune nei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva (65 volte di più). Altri studi hanno dimostrato che gli individui affetti da SM sono più lenti del 40% rispetto ai soggetti sani nei compiti di elaborazione in cui viene misurata la velocità

Apprendimento e memoria 

La memoria è importante in tutte le attività che svolgiamo ogni ed è facile accorgersi quando vacilla. Le persone affette da sclerosi multipla riferiscono spesso di avere problemi di memoria. I problemi di apprendimento e di memoria in questi pazienti si riscontrano a livello della memoria di lavoro (una forma di memoria a breve termine che ci permette di immagazzinare e manipolare le informazioni per un breve lasso di tempo) e nella memoria episodica (che ci permette di situarci nel tempo e nello spazio e quindi di proiettarci nel futuro).  

Attenzione 

L'attenzione è necessaria praticamente per tutte le attività quotidiane. Ci permette di concentrarci sul lavoro da svolgere, di mettere insieme i dati, di comprendere le informazioni, sia orali che scritte, e di esprimere i nostri pensieri.

I processi coinvolti nell’attenzione sono numerosi. Alcuni studi dimostrano che i pazienti con SM soffrono di una compromissione globale dell'attenzione, mentre altri dimostrano che sono le forme di attenzione più complesse a essere maggiormente colpite. Ciò è particolarmente vero quando si tratta di suddividere l'attenzione tra più compiti contemporaneamente o di sostenere l'attenzione per un certo periodo di tempo. Quando si eseguono compiti che richiedono uno sforzo mentale costante, i pazienti mostrano un progressivo deterioramento delle loro prestazioni. Questo fenomeno è noto come "affaticamento cognitivo". 

Che impatto hanno i problemi cognitivi sulla qualità di vita dei pazienti con SM? 

Anche le difficoltà cognitive più modeste legate alla sclerosi multipla non vanno prese alla leggera.

I disturbi cognitivi possono avere un forte impatto sulla vita quotidiana dei pazienti, ad esempio quando diventa difficile affrontare situazioni che richiedono una reazione veloce. In ambito professionale, le conseguenze possono essere ancora più rilevanti. Se un lavoratore ha bisogno di più tempo di prima per svolgere il proprio lavoro, non è raro che venga criticata.

Ecco perché è così importante che i disturbi cognitivi vengano individuati il più precocemente possibile.

La diagnosi precoce permette ai pazienti di non sentirsi in colpa per le difficoltà che possono incontrare e di proporre trattamenti specifici.

Per individuare eventuali problemi cognitivi, un neurologo o un neuropsicologo suggeriranno test sotto forma di esercizi. Questi test riveleranno la natura e il grado di eventuali problemi cognitivi. 

Come viene trattato il deterioramento cognitivo legato alla sclerosi multipla? 

Aucun traitement médicamenteux n’a, à l’heure actuelle, montré une quelconque efficacité sur les troubles cognitifs. Néanmoins, des approches dites de rééducation cognitive ont été développées ces dernières années. 

Ces approches de rééducation cognitive sont généralement réalisées avec un orthophoniste et sont souvent proposés dans le cadre des réseaux de soins de la SEP. 

La rééducation cognitive a pour but de stimuler le cerveau grâce à des séries d’exercices adaptés en fonction des difficultés identifiées chez le patient. 

Ces exercices peuvent concerner la mémoire, l’attention, le traitement de l’information, etc.

En effet, le cerveau étant très plastique, il est capable de s’adapter en permanence. Grâce à la rééducation cognitive, le cerveau va alors pouvoir utiliser des “réseaux de compensation” et pallier les zones qui fonctionnent moins bien en raison des lésions. 

La fréquence et la répétition des entraînements vont permettre de réels progrès. En général, les programmes de rééducation cognitive prévoient plusieurs séances par semaine (2 à 3 séances le plus souvent) pendant plusieurs mois (4 à 5 mois habituellement). 

Une fois ces 4 à 5 mois terminés, des séances complémentaires, mais plus espacées dans le temps, peuvent être proposées selon les besoins des patients. 

Ad oggi, nessun trattamento farmacologico si è dimostrato efficace nel trattamento dei disturbi cognitivi. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati sviluppati i cosiddetti approcci di rieducazione cognitiva.

Questi approcci rieducativi sono generalmente eseguiti in collaborazione con un logopedista e sono spesso offerti nell'ambito della cura della SM.

L'obiettivo della rieducazione cognitiva è quello di stimolare il cervello attraverso una serie di esercizi personalizzati in base alle difficoltà individuate nel paziente.

Questi esercizi possono riguardare la memoria, l'attenzione, l'elaborazione delle informazioni, ecc.

Poiché il cervello è molto plastico, è in grado di adattarsi di continuo. Grazie alla rieducazione cognitiva, il cervello sarà in grado di utilizzare le "reti di compensazione" e di compensare le aree che funzionano meno bene a causa delle lesioni.

La frequenza e la ripetizione degli esercizi consentiranno di ottenere progressi reali. In generale, i programmi di rieducazione cognitiva prevedono diverse sedute settimanali (di solito da 2 a 3) per diversi mesi (di solito da 4 a 5 mesi).

Una volta trascorsi questi 4-5 mesi, possono essere proposte ulteriori sedute, intervallate da un periodo più lungo, a seconda delle esigenze del paziente. 

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Forza a tutte e tutti!



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