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Chi dorme troppo o poco rischia l'obesità

Pubblicata il 20 giu 2018

Chi dorme troppo o poco rischia l'obesità

A sostenerlo uno studio dell’università di Seoul. Maggior rischio di sindrome metabolica per chi supera le 10 ore al giorno o riposa meno di 6.

In medio stat virtus anche quando si parla di sonno e salute. Dormire più 10 ore al giorno o meno di 6 si associa a un rischio più elevato di soffrire di sindrome metabolica, una condizione legata all’obesità sempre più diffusa a livello globale, che è tra i principali fattori di rischio per le patologie cardiache, l’ictus e il diabete. A sostenerlo uno studio dell’università di Seoul, pubblicato  su Bmc Public Health, che ha coinvolto 133.608 uomini e donne di età compresa tra 40 e 69 anni.

E' il primo studio di questo tipo: visto che  analizza la relazione dose-risposta tra ore di sonno (riposi diurni compresi) e sindrome metabolica, anche nelle sue singole componenti o fattori di rischio (pressione alta, glicemia elevata a digiuno, trigliceridi alti, bassi livelli di HDL, eccesso di grasso addominale). E che lo fa separatamente, negli uomini e nelle donne.

I partecipanti allo studio sono stati considerati affetti da sindrome metabolica se presentavano almeno tre dei 5 fattori su cui si basa la diagnosi e sulla base di analisi di sangue, urine, Dma e di dati fisici (peso altezza pressione..) raccolti nell’ambito del progetto HEXA (Il progetto HEXA è uno studio su larga scala condotto in Corea negli anni 2004-2013) gli autori  hanno concluso che  dormire  meno di sei ore, negli uomini si associa a una probabilità più alta di soffrire di  sindrome metabolica e di avere una circonferenza addominale eccessiva e nelle donne a maggiore rischio di circonferenza addominale. Invece, dormire più di dieci ore si associa a sindrome metabolica e trigliceridi alti negli uomini, nelle donne anche a circonferenza elevata, a livelli più alti sia di trigliceridi che di glicemia, a bassi livelli di colesterolo "buono" o HDL. 

"Abbiamo osservato una potenziale differenza di genere tra durata del sonno e sindrome metabolica - ha dichiarato Claire E. Kim, autrice principale dello studio - con un'associazione tra sindrome metabolica e sonno prolungato nelle donne, e sindrome metabolica e sonno breve negli uomini”. Sebbene i meccanismi biologici alla base del rapporto durata del sonno e sindrome metabolica siano oggi poco chiari, i ricercatori coreani hanno fatto qualche ipotesi. Per esempio,  meno di sette ore al giorno, favorirebbe livelli anomali di alcuni ormoni legati all’aumento dell'appetito o che riducono il consumo di energia, una situazione che  potrebbe avere a che vedere con l’aumento  della circonferenza addominale e con l’obesità.

La Repubblica

3 commenti


lisailcognome • Membro Ambasciatore
il 05/09/18

E' proprio vero, interessante questo articolo. Basta pensare che quando si dorme non si mangia ( e il dormire poco aumenta la sensazione di fame o fame nervosa ) ma dormendo troppo non si pratica esercizio.


andrea76
il 20/06/19

Si deve trovare il giusto equilibrio? Dormire non troppo e mangiare non troppo 


tania15 • Membro Ambasciatore
il 12/08/20

Il problema del matematicizzare il sonno (definire quando e quanto dormire) è diventato oggetto di studio a seguito della programmazione degli orari di vita regolati sui turni di lavoro delle industrie sviluppatesi a seguito della cosiddetta "rivoluzione industriale" che portò a modificare i ritmi circadiani naturali con un sistema artefatto ad hoc industrializzato. Un punto importante è la qualità del sonno in un contesto olistico di stile di vita. Assolutismi e banalizzazioni servono a sdrammatizzare o allarmare, ma di fatto non è dormo così non mangio oppure non dormo così faccio più pratiche sportive, per fortuna non è così, è regaliamoci un sano sorriso. Non vi sono leggi umane universali (solo madre natura ha le sue leggi naturali cosmiche) ma vanno sempre valutati i singoli casi. Si potrebbe ragionare su "disturbi del sonno" per un migliore approccio alle conseguenze sul metabolismo e sulla salute in generale, della carenza di sonno o dell'eccesso di sonno, entrambi comunque segno di squilibri e comportano delle reazioni a cascata che possono sfociare in patologie o disagi che infine diventano una forma di una qualche manifestazione di malattia (sia essa metabolica, sia essa psico-fisica), derivante da un accumulo di squilibri, che influenza la produzione enzimatico ormonale e via via a seguire. Disturbi del sonno vanno a braccetto con uno stile di vita squilibrato, con uno stile alimentare squilibrato, ecc. ed è sempre ogni caso a sé stante. Dalla singola valutazione, derivano i possibili rimedi e soluzioni. Buona giornata e quando ci vuole, ma sì, anche buona pennica ;) con brio

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