Vaccini: distinguere il vero dal falso
Pubblicata il 1 apr 2019 • Da Louise Bollecker
Farsi vaccinare o vaccinare i suoi figli permettono una protezione individuale ma anche collettiva di fronte alla recrudescenza delle epidemie che pensavamo sparite. Leggete il nostro articolo ed esprimete la vostra opinione nei commenti!
Cos’è un vaccino?
Secondo la definizione dell’OMS, « un vaccino è una preparazione somministrata per provocare l’immunità contro una malattia stimolando la produzione di anticorpi. Si trova nei vaccini delle sospensioni di microorganismi inattivi o attenuati, o prodotti o derivati di microorganismi. »
Gi anticorpi permettono all’organismo di difendersi di fronte alle infezioni. Durante il primo incontro con l’agente patogeno, degli anticorpi specifici sono prodotti. In caso di secondo contatto con questo stesso agente patogeno, permetteranno all’organismo di difendersi più velocemente ed eviteranno all’individuo di essere malato.
Perché farsi vaccinare?
Si parla di protezione individuale e di protezione collettiva grazie ai vaccini. I vaccini ci proteggono contro le malattie, che possono avere delle conseguenze grave ed anche causare la morte. Per alcune di queste malattie, non esiste un trattamento per curarle.
Ma facendosi vaccinare, si evita anche di trasmettere queste malattie contagiose. Questo permette di proteggere le persono che non sono vaccinate. Alcune persone sono troppo sensibili per farsi vaccinare come i bambini, le donne incinte o le persone anziane.
Quando la copertura vaccinale è elevata, si osserva una riduzione dell’incidenza della malattia, ciò che può, a termine, permettere l’eradicazione della malattia come fu il caso per il vaiolo. È stato dichiarato eliminato dall’OMS nel 1980 grazie ad una campagna di vaccinazione mondiale.
Perché continuare a farsi vaccinare contro malattie che sono quasi sparite?
Il tetano, la poliomielite o la difterite sono delle malattie rare oggi nei paesi industrualizzati ma esiste sempre un piccolo rischio di contrarre queste malattie. Di più, questo rischio è più elevato in altri paesi. Tenuto conto della frequenza e velocità dei viaggi oggi, è importante di continuare a farsi vaccinare per mantenere questa protezione. La quasi totale scomparsa di molte malattie è legata alla vaccinazione ma se fermiamo di vaccinarci oggi, stanno per tornare, come possiamo vedere attualmente con il morbillo.
L’esempio del morbillo
In diminuzione tra il 2012 e il 2016, la malattia conosce una recrudescenza fin dalla fine del 2017, con il favore della diminuzione della copertura vaccinale. Un primo decesso dovuto al morbillo nel 2019 è stato annunciato all’inizio del mese di marzo, in una persona con immunodeficienza severa e non vaccinata in Francia.
In Europa, il paese maggiormente colpito è l’Ucraina. Nel 2018, quasi 54 000 casi di morbillo, tra cui 16 mortali, sono stati registrati. Le autorità ucraine attribuiscono la crisi attuale alle carenze di vaccini nel corso degli anni precedenti e ad una forte opposizione alla vaccinazione in sede di una parte della popolazione.
L’OMS ha lanciato nel 2011 un’iniziativa contro il morbillo. Il programma aveva due obiettivi:
. nel 2015: diminuire di almeno 95% i decessi dovuti al morbillo di fronte ai livelli del 2000.
. nel 2020: eliminare il morbillo di almeno cinque regioni dell’OMS
Questi obiettivi non sono ragigunti per il momento.
La sfiducia verso i vaccini, una fake news?
La sfiducia nei confronti dei vaccini è aumentata durante questi ultimi anni in parte per colpa della diffusione di informazioni false. I grandi social network sono accusati di lasciare svilupparsi il movimento antivaccino, o « anti-vax ».
Facebook, Youtube e Pinterest hanno quindi deciso di lottare attivamente contro la diffusione di messaggi che mettono in dubbio i vaccini sulle loro piattaforme. Oltre al fatto di voler riddure la portata dei gruppi e pagine che diffondono false informazioni sui vaccini, Facebook sta riflettendo al modo di condividere ampiamente informazioni pedagogiche sui vaccini quando la gente legge false informazioni a riguardo.
Lottare contro le infezioni diffuse grazie alla vaccinazione: l’esempio del Papilloma Virus
Durante un’infezione dai Papillomavirus Umano (HPV), le conseguenze dell’infezione variano secondo il tipo del papillomavirus implicato. Può andare dalle verruche genitali fino al cancro: i papillomavirus sono responsabili del 70% dei casi dei cancri dell collo dell’utero. Questi virus sono molto contagiosi. Si stima che il 80% degli uomini e donne sessualmente attivi sono in contatto con un papillomavirus una o diverse volte durante la loro vita.
La migliore protezione contro il papillomavirus è la vaccinazione prima infezione. Non protegge però contro tutti i tipi di papillomavirus. I pap-test di screening sono quindi necessari per tutte le donne tra 25 e 65 anni. In Francia, il vaccino riguarda attualmente le giovane donne tra 11 e 14 anni, un recupero è possiblie fino ai 19 anni, gli uomini con relazioni omosessuali fino a 26 anni, ed i pazienti con immunodepressione.
La politica vaccinale varia secondo i paesi europei e questo influisce sul tasso di copertura vaccinale. Così, nei paesi cha vaccinano presto e in modo organizzato nelle scuole, come il Regno Unito, l’Italie e la Spagna, i livelli di copertura sono superiori al 70%. Nei paesi che lasciano ai loro cittadini l’iniziativa della vaccinazione come la Francia, la Germania o gli Stati Uniti, i livelli sono inferiori al 42%.
Per aumentare la copertura vaccinale, alcuni paesi hanno adottato una strategia di vaccinazione universale come la Germania o il Regno Unito. Altri paesi come la Francia, ci pensano.
La ricerca di nuovi vaccini è sempre attiva: l’esempio dell’influenza
Attualmente, la composizione del vaccino contro l’influenza viene determinata due volte durante l’anno, nel febbraio per l’emisfero nord e nel settembre per l’emisfero sud. L’OMS scommette allora sui virus che circoleranno l’inverno seguente per determinare la composizione del vaccino con diversi mesi in anticipo. In effetti, i virus dell’influenza evolvono sempre. Quelli che circolano un anno determinato non sono per forza quelli che circoleranno l’anno dopo, donde la necessità di modificare il vaccino ogni anno.
Il periodo di diversi mesi tra le raccomandazioni e l’inizio della prossima stagione influenzale è dovuto ai processi di fabbricazione nelle case farmaceutiche: nel caso del vaccino contro l’influenza, la cultura dei virus si fa in effetti nelle uova di gallina.
Per determinare la composizione del vaccino, l’OMS analizza i dati dei suoi centri nazionali dell’influenza, sparsi in una centinaia di paesi che sorvegliano la circolazione dei virus durante la stagione in corso. Più i virus scelti per comporre i vaccini corrispondono a quelli che circoleranno l’inverno seguente, più la vaccinazione sarà efficace. Però è quasi impossibile di prevedere con certezza quali virus circoleranno in otto mesi.
Domani, un vaccino universale contro l’influenza?
I virus dell’influenza sono virus difficili da combattere perché si adattano velocemente e riescono così a sventare le difese immunitarie.
La comunità sanitaria sogna da molto tempo di un’arma suprema efficace per combattere ogni ceppo del virus dell’influenza. Degli scienziati australiani hanno forse la soluzione. Garantiscono di aver identificato delle cellule immunitarie che potrebbero permettere di sviluppare un vaccino universale a termine. Queste cellule immunitarie « assassine » presenti nella metà della popolazione mondiale sarebbero efficaci contro ogni tipo di virus dell’influenza.
Allora, pro o contro i vaccini?
Esprimete la vostra opinione con noi a riguardo!
Carenity
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