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La Natura ci dà una " Mano"

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Sperando di fare cosa Gradita agli Utenti Di Carenity.  Proverò a Postare un Lungo e grande argomento dove tratterò Varie sezioni inerenti agli Alimenti per una sana alimentazione Naturale verso le Spezie, Erbe, Piante,anche, Officinali, Aromatiche, Oli, ed il loro uso con valori nutrizionali dove è possibile.  Inoltre proverò a spiegare a cosa servono ed il perchè assumerle ed ovviamente come fare ,tisane, infusi ,Oli, impacchi, Lozioni ecc.ecc. con aggiunta di come  preparare Gustosi piatti e Piccole ricette con L'aggiunta di queste meraviglie che ci Regala la Natura. 

Di solito ... Sono informazioni che si trovano anche sul web, ma per evitare di fare ulteriori Ricerche e perdita di tempo le avrete qui a portata di Mano senza abbandonare Carenity.

Buona Lettura ....

>>> By Eureka! <<>

 

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 scusate volevo scrivere   SALVE A TUTTI


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Ciao  @giorgiopaol.‍    Si  certo ,  dovrebbero avere la ....capacità di ridurre la glicemia e di conseguenza è rimedio naturale per il trattamento del Diabete e Non

Io personalmente uso Cannella su tutto il cibo, spolverato tipo  " formaggio " poi sè ti fai un giretto qui su Carenity  scoprirai altro sia per la Patologia del Diabete  e altre Patologie varie .

Sè.... ti può servire ...Qui sotto puoi trovare dei miei post che trattano  varie tematiche e info d'interesse generale 

Clikka sul link qui sotto 

https://member.carenity.ithttps://www.carenity.it/forum/autre-discussioni/buono-a-sapersi/eureka-le-mie-rubriche-1724

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23/09/19 alle 16:46

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Cari nuovi membri, avete visto questa discussione? qui potete trovare tutti i consigli del nostro membro ambasciatore @EUREKA‍ sugli alimenti per una sana alimentazione. Non esitate a condividere anche voi i vostri consigli. Un caro saluto emoticon byeemoticon occhiolino

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05/11/19 alle 11:34

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         Moringa   Pianta “Miracolosa” 

Una pianta tropicale, la Moringa, coltivata in Sierra Leone è considerata dagli esperti una miniera di sostanze nutritive e fonte di salute..........

Originaria dell’India, e ora coltivata in un paese povero e martoriato, la Moringa oleifera è una pianta che pare possedere molte virtù benefiche, che hanno un risvolto anche sociale. In Africa, infatti, svolge anche il ruolo di “Albero della vita” – così come è stata battezzata – perché il suo uso si sta pian piano rivelando fondamentale per prevenire malattie, malnutrizione e povertà, in un Paese dove tutte queste situazioni sono endemiche. Ma, la Moringa, può essere utile anche a chiunque, nel resto del mondo, voglia beneficiare delle sue sostanze per il proprio benessere.

Che sia sovrastimata o meno, fatto sta che il presidente della Sierra Leone, Ernest Koroma, la assume regolarmente sotto forma di olio – una delle molte forme di preparazione. E, in una recente intervista all’AFP  il ministro dell’Agricoltura Sam Sesay ha descritto la Moringa come «la pianta più nutriente sulla Terra, e ogni sua parte ha valori nutrizionali e medicinali che hanno la propensione a curare oltre 300 malattie, tra cui ipertensione e diabete».

Il presidente dell’Associazione locale per la Moringa, ha ironizzato sulle proprietà di questa pianta affermando che potrebbe mandare in pensione i medici, i quali, per fortuna, sorridendo hanno replicato che il valore della pianta è considerevole e che qualsiasi rimedio, anche naturale, che possa aiutare la professione medica nella lotta alle malattie merita una considerazione.

E un qualcosa che possa essere d’aiuto in un Paese dove secondo i dati delle Nazioni Unite circa il 70 per cento delle persone vive con meno di un dollaro al giorno, e solo un bambino su quattro arriva al suo quinto compleanno, non può che essere il benvenuto.
Nonostante la storia della Moringa e di come sia arrivata in Africa sia contornata da leggende, ora si sta diffondendo la sua coltivazione e questo è quello che conta.

L’Ufficiale del Distretto Forestale, Fomba James, che vanta un’esperienza decennale in fatto di erbe descrive la Moringa come un vero e proprio «concentrato di valori nutrizionali», e prosegue in un intervista all’AFP, sottolineando che la pianta «contiene sette volte la vitamina C che si trova nelle arance, quattro volte il calcio contenuto nel latte, quattro volte la vitamina A delle carote e tre volte il potassio delle banane».
Se è davvero così, bisognerebbe iniziare la coltivazione anche qui in Italia per poter beneficiare di queste proprietà. Se, invece, si vuole aiutare le popolazioni in difficoltà, si potrebbe acquistare importandola dai produttori africani.

Fonte Web .... La Stampa

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La Natura ci dà una " Mano" https://www.carenity.it/forum/autre-discussioni/buono-a-sapersi/la-natura-ci-da-una-mano-1273 2019-11-05 11:34:22

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10/11/19 alle 18:48

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Gomasio - Che cos'è e Come si Prepara

Oggi parlero' del Gomasio: sono certo che molti di noi hanno già sentito parlare di Gomasio, interrogandosi sulla natura di questo alimento.

Che cos'è il Gomasio?
Il gomasio altro non è che un condimento a base di semi di sesamo e sale, talvolta arricchito con semi di canapa e frammenti di alga (Wakame o/o Nori). Si tratta di una preparazione largamente utilizzata in cucina Giapponese e Macrobiotica, che pian piano sta entrando anche nella Cucina Italiana.

Come si utilizza?
Il gomasio viene spesso utilizzato per esaltare il sapore di verdure cotte, insalate, carni e (soprattutto) per insaporire il riso bollito, come valida alternativa al sale puro.

Quali Vantaggi offre?

Permette di ridurre il quantitativo di sale utilizzato normalmente per condire i piatti
È fonte di acidi grassi essenziali come omega 6 (acido linoleico) ed omega 3
Il Gomasio è ricco di Sali minerali, come il fosforo, il ferro e soprattutto il calcio: 100 g di semi di sesamo apportano ben 975 mg di calcio
Il Gomasio viene considerato un alimento proteico: nel profilo amminoacidico ricordiamo, in particolare, metionina e triptofano

Quali sono gli Svantaggi legati al consumo di Gomasio?

il Gomasio è un prodotto altamente calorico, da utilizzare con moderazione (100 g di semi di sesamo apportano 573 Kcal)
Essendo costituito da semi di sesamo, nel Gomasio si trovano fitati ed ossalati che ridimensionano negativamente l'elevato apporto di Sali minerali (limitando l'assorbimento di alcuni minerali)
La preparazione è davvero semplice: 

Ingredienti
 80 g di semi di sesamo
4 g di sale
1 piccolo pezzo di alga nori
Materiale Occorrente
Setaccio a maglie fitte
Padella capiente in acciaio o in pietra
Mortaio e pestello
Paletta
Preparazione
Versare i semi di sesamo (marroni, neri e/o chiari) in un colino a maglie fitte e lavarli con un getto d'acqua.
 
Lo sapevi che
Il lavaggio dei semi di sesamo favorisce l'eliminazione di sostanze chelanti, come i fitati, responsabili della riduzione dell'assorbimento di alcuni minerali.
Lasciar asciugare i semi di sesamo nel colino, mescolandoli spesso per favorire l'eliminazione dell'acqua.
Tostare i semi di sesamo a fiamma bassissima. Si raccomanda di porre molto attenzione durante la fase di tostatura: i semi di sesamo non devono infatti essere bruciati per evitare la formazione di sostanze potenzialmente tossiche per la salute. La tostatura va terminata quando i semi di sesamo, presi in mano, si sgranano tra le dita; inoltre, l'aroma di sesamo viene percepito chiaramente.
Versare i semi di sesamo in una ciotola e lasciar raffreddare.
Nel frattempo, tostare anche il sale (che assorbirà l'olio perso dai semi di sesamo durante la tostatura).
A questo punto, si può procedere con la realizzazione del Gomasio.

Versare i semi di sesamo tostati e freddi in un mortaio, unire il sale e qualche pezzo di Alga Nori. Macinare il miscuglio, poco per volta, aiutandosi con il pestello. Si sconsiglia invece di macinare con un frullatore elettrico per evitare il surriscaldamento dei principi attivi contenuti nei semi di sesamo. Il gomasio deve risultare granuloso, non cremoso.
 
Lo sapevi che
Il rapporto tra sale e semi di sesamo può variare da 1:7 a 1:20. Il più delle volte, si preferisce ridurre quanto possibile la quantità di sale, utilizzando dunque 1 parte di sale per 17-20 parti di semi di sesamo.
Il Gomasio è pronto e può essere conservato in un barattolo di vetro, ben chiuso, in frigorifero. Si conserverà per un paio di settimane.


Dove possiamo usarlo
Nell'insalata o nella verdura cotta, nel riso o nella pasta, il Gomasio sembra essere una manna dal cielo sia per il sapore piacevole che lascia nei cibi, sia per le proprietà salutistiche legate al suo consumo. Insomma, da quanto detto .....  abbiamo capito che il Gomasio è una salutare e valida alternativa al sale da cucina, da utilizzare (come qualsiasi altro alimento) con moderazione e buon senso.


Valori nutrizionali e Commento Salutistico.
Il Gomasio è u n condimento molto calorico ma meno energetico dell'olio. Contiene prevalentemente grassi, ma anche le frazioni di proteine (a medio valore biologico) e carboidrati (complessi) sono ben rilevanti. La ripartizione degli acidi grassi è a favore degli insaturi, con grande importanza dei polinsaturi; inoltre, le fibre sono parecchio abbondanti. Si tratta di una preparazione da utilizzare in piccole quantità (l'utilizzo elevato è sconsigliato in caso di sovrappeso), che si presta anche all'alimentazione contro le dislipidemie. La porzione media di Gomasio è di circa 10-20g (50-100kcal).

Valori nutrizionali ogni (100 g)
Calorie: 505 Kcal
Carboidrati: 20.00 g
Proteine: 16.60 g
Grassi: 40.40 g
di cui saturi: 5.90g
di cui monoinsaturi: 16.00g
di cui polinsaturi: 18.50 g
Colesterolo: 0.00 mg
Fibre: 12.30 g

Usiamolo in Alternativa del Sale Per insaporire i Nostri Cibi 

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La Natura ci dà una " Mano" https://www.carenity.it/forum/autre-discussioni/buono-a-sapersi/la-natura-ci-da-una-mano-1273 2019-11-10 18:48:09

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Cardamomo

Il Cardamomo indica un'insieme di spezie ricavate da piante tropicali appartenenti alla famiglia delle Zingiberaceae. Utilizzato per la cura di mal di denti, raffreddore e per problemi di digestione, ha un sapore leggermente piccante e fruttato perfetto per aromatizzare diversi piatti.

Proprietà del cardamomo. La medicina ayurvedica considera il cardamomo un'ottima cura per problemi al sistema urinario, per la tosse e le emorroidi, mentre la medicina tradizionale cinese lo usa per il mal di stomaco e la dissenteria.Un infuso a base di cardamomo è un vero toccasana contro il raffreddore e libera immediatamente le vie respiratorie combattendo al contempo la stanchezza che tipicamente accompagna gli stati influenzali.Il cardamomo è un rimedio naturale molto utilizzato in India per la cura dei denti e le infiammazioni gengivali, per tosse e raffreddore, per problemi di digestione e intestino irritabile.

Sembra inoltre essere un efficace antidoto contro il veleno di serpenti e scorpioni.

Il Cardamomo è da considerarsi una spezia e come tale deve essere dosata. Nelle ricette siamo abituati al “q.b.”-quanto basta e si sposa molto con il gusto personale.

In infuso: un cucchiaino di semi per una tazza d’acqua, da assumere mezz’ora dopo i pasti per sfruttarne l’azione stomachica.

In olio essenziale di cardamomo per fumigazioni: 3-5 gocce in acqua bollente. Controindicazioni.Il Cardamomo è un rimedio molto ben tollerato con pochissime controindicazioni. L’unica avvertenza da segnalare è indirizzata a coloro che presentano calcolosi della colecisti: potrebbe sollecitarne la motilità con conseguenti dolori addominali o addirittura coliche. Sono state rilevate. interazioni con farmaci antiaggreganti, come l’aspirina, quindi è bene non farne assunzione qualora si sia sottoposti ad una terapia farmacologica di questo genere. Descrizione della pianta. Con il nome cardamomo vengono indicate diverse spezie, spesso confuse tra loro, ma che in realtà sono caratterizzate da aromi e sapori differenti: il cardamomo verde (o vero cardamomo), il cardamomo di Ceylon, il cardamomo nero (conosciuto anche come cardamomo nepalese) e altre varietà meno diffuse.

Il cardamomo verde si ricava dall'Elettaria cardamomum, una pianta tropicale della famiglia delle Zingiberaceae (la stessa dello zenzero) molto diffusa in India e Malaysia. Questa spezia ha un sapore molto intenso ed è piuttosto costosa.

Dall'Elettaria repens, pianta diffusa nello Sri Lanka, si ottiene il cardamomo di Ceylon.

Il cardamomo nero è la spezia ricavata dall'Amonum subulatum, molto più comune ed economica del tipo verde e per questo usata come suo succedaneo. Il suo sapore tende più all'amarognolo e ricorda la menta.

L'Amomum costatum è una varietà di cardamomo diffusa in Cina e Vietnam mentre l'Amomum compactum è noto in Thailandia e Birmania con il nome di cardamomo del Siam.

Uso in cucina. Il cardamomo è una spezia molto amata nei paesi arabi e in Oriente ma è piuttosto diffuso anche in Europa settentrionale.

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cardamomo_cover1.jpg

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La Natura ci dà una " Mano" https://www.carenity.it/forum/autre-discussioni/buono-a-sapersi/la-natura-ci-da-una-mano-1273 2019-11-11 12:57:57

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@EUREKA grazie per il tuo intervento, i semi di chia sono veramente preziosi, ottimi anche a colazione 🔝

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Lisa


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Acqua e limone: come affrontare il post Feste !

Dopo  il cenone della Vigilia, i pranzi di Natale e Santo Stefano ed il gran cenone del 31 Dicembre è facile sentirsi un po’ appesantiti. Le grandi abbuffate di questi giorni ,di certo, non giovano al nostro organismo che tra lasagne, panettoni e qualche fetta di pandoro di troppo ne comincia a risentire.
Ma niente paura. Per tornare in forma vi basterà spremere mezzo limone in un bicchiere d’acqua tiepida.
Il limone, ricco di vitamina C, purifica e disintossica l’organismo oltre a favorire la digestione e il riposo.

Antibatterico e antiossidante è anche amico della nostra pelle, attenua infatti i brufoli e previene l’invecchiamento.

Ma vediamo nello specifico quali sono i suoi benefici: bere un bicchiere di acqua tiepida e limone al mattino, preferibilmente a digiuno, ha effetti quasi miracolosi sul nostro corpo. Perché:

-Favorisce la digestione: con i suoi sali minerali, il limone aiuta ad eliminare tutte le tossine e quindi a favorire la digestione e la produzione di bile da parte del fegato, necessaria, appunto, per digerire. Ha quindi anche proprietà depurative e diuretiche.

-Rinforza il sistema immunitario: il limone, come abbiamo detto, ricco di vitamina C, magnesio e potassio, contrasta e previene i sintomi influenzali, raffreddore e malanni di stagione.

-Purifica la pelle: la vitamina C e gli antiossidanti contenuti nel limone sono fondamentali anche per la bellezza della nostra pelle. Agisce come anti-acne, purifica e ringiovanisce la pelle.

-Idrata: l’acqua e il limone contribuisce anche alla corretta idratazione del nostro corpo che se non idratato può manifestare stanchezza, stress e mancanza di energia.

-Mette di buon umore: l’aroma del limone stimola infatti il buon umore e riduce ansia e depressione.

Inoltre, il limone favorisce la guarigione delle ferite, lo sbiancamento dei denti, in più rinfresca l’alito.

E’ molto utilizzato anche per preparare impacchi e maschere per viso e capelli.

Dunque da domani, un bicchiere di acqua e limone al giorno toglie il medico di torno (è proprio il caso di dirlo).

Fonte: Web
 

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Lisa


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                   parietaria

Allergia, sintomi, picco stagionale e rimedi

La parietaria è una pianta della famiglia delle ortiche che comporta sintomi a tutti gli effetti simili a quelli del polline: ecco come combatterla.

Allergia: chi ne soffre vive il cambio di stagione come un’incombenza drammatica ma necessaria. Una via crucis a cui è impossibile scampare, soprattutto in primavera.    La parietaria, di cui si parla meno spesso di quanto si dovrebbe, è una pianta della stessa famiglia delle ortiche che può provocare allergia, si trova nei boschi, fra i sassi a bordo strada e spesso all’interno di vecchi muri, dove la luce difficilmente riesce a penetrare.  Dall’aspetto robusto, dispone dispone di un fusto massiccio, peloso e foglie verdeggianti ruvide al tatto.

Iniziamo dalle cattive notizie:    la parietaria ritorna inesorabile tutti gli anni e i suoi pollini rimangono abbondanti in aria per molti mesi, per cui non c’è scampo; quando si è allergici la si subisce.  La parietaria vive il proprio periodo di pollinazione tra marzo e ottobre; veniva usata un tempo, aggiunta all’acqua, per ripulire fiaschi e bottiglie di vetro,  ( io personalmente uso della sabbia o pietruzze tipo sabbia di acquario )   per pulire le bottiglie )  per questo è conosciuta anche con il nome di erba “vetriola” o erba “muraiola” dal nome del posto dove è più facile trovarla.

Ne esistono diversi tipi ma quelli più importanti nel nostro Paese sono: la P. officinalis che cresce nel nord Italia e la P. judaica, tipica delle regioni del sud.  Quest’ultima cresce meglio in zone soleggiate e temperate, vive un periodo di pollinazione prolungato che inizia già da febbraio/marzo e si conclude a ottobre; l’altra, invece, trova il suo habitat ideale su terreni ombreggiati e raggiunge il suo picco tra maggio e giugno; mentre nei mesi estivi la diffusione dei pollini si riduce.

L’allergia da questa pianta provoca rinite allergica, ma soprattutto asma bronchiale. Ciò è dovuto alle ridottissime dimensioni dei pollini, che arrivano facilmente alle mucose bronchiali. A favorire l’asma anche il fatto che ai pollini si possono attaccare delle impurità, che vengono poi inalate insieme al polline stesso. Se avvertite sintomi di questo tipo, il consiglio è di rivolgersi immediatamente ad un medico e sottoporsi ai test allergici per stabilire un piano di azione efficace per la cura. Probabilmente verrà prescritta una terapia con farmaci, antistamici e decongestionanti, per la rinite, oppure colliri,  per la congiuntivite, o ancora con anti asmatici.

 
Fortunatamente esistono anche dei vaccini per tenere sotto controllo le proprie allergie. Infatti inserendo l’allergene nel nostro organismo, il medico, vuole cercare di far accettare al sistema immunitario la sostanza che non riconosce.

Infine ecco alcuni suggerimenti generici validi per qualsiasi tipo di allergia:

Lavarsi spesso i capelli (per evitare il deposito di polline sui propri cuscini);
Consultare i calendari della fioritura, per conoscere il periodo di pollinazione della pianta a cui si è allergici;
Evitare i luoghi in cui cresce la pianta incriminata;
Nelle ore centrali della giornata tenere chiuse le finestre;
Non passeggiare in campi, prati o giardini in cui l’erba è stata tagliata da poco;
Durante il giorno, all’aperto, è utile indossare un paio di occhiali scuri:   la luce del sole aumenta il fastidio associato ai sintomi oculari;
Non stendere il bucato all’aperto: il polline si può attaccare a lenzuola e asciugamani.

parietaria.jpg

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           Polline 

Allergia:  un italiano su tre 

Con la primavera arrivano anche le allergie ai pollini, ecco alcuni consigli utili per affrontare la fase critica.

 L’arrivo della primavera non è accolto da tutti allo stesso modo. I primi caldi primaverili corrispondono al manifestarsi dei pollini, fonte di allergie respiratorie molto fastidiose. Ad accompagnare queste forme allergiche, che colpiscono un italiano su tre, sintomi quali tosse, rinite allergica e congiuntivite. A soffrire sono circa 20 milioni di persone in Italia, di cui più o meno 1,2 milioni di bambini.

I sintomi più comuni delle allergie primaverili sono l’asma, la congestione nasale, ma anche il mal di testa e la tosse. In caso di genitori sani viene associato al nascituro un rischio di presentare allergie pari al 10-15%, percentuale che sale fino al 30% in caso di madre o padre allergico ai pollini. Il periodo più critico per chi ne soffre è tra marzo e giugno, quando avviene la maggior parte delle fioriture (comunque possibili anche in altri mesi dell’anno, seppure in misura ridotta). Come ha dichiarato la prof.ssa Susanna Esposito, presidente Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) e Professore Ordinario di Pediatria presso l’Università degli Studi di Perugia:

A prima vista i sintomi delle allergie possono essere confusi con quelli di un innocuo raffreddore, ma se persistono, occorre rivolgersi al medico o, nel caso di piccoli pazienti, al pediatra. Se trascurati possono diventare cronici con conseguenze importanti come rinosinusite, crisi d’asma e difficoltà respiratorie. Adottare alcuni accorgimenti e seguire le indicazioni terapeutiche del proprio medico consentirà di tenere sotto controllo i fastidi tipici dell’allergia.
Allergie: i falsi miti più diffusi
L’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici ha diffuso un decalogo utile per affrontare al meglio la fase più critica per chi soffre di allergie ai pollini. Ecco quali sono i 10 consigli WAidid:

Ridurre la quantità di tempo trascorso all’aperto durante le ore più calde della giornata, momento in cui i pollini sono presenti a una concentrazione più alta;
Non aprire le finestre nel periodo sopra descritto, ma preferire le ore più fresche per il ricambio dell’aria in casa (meglio la mattina presto o in tarda serata);
Non trascorrere troppo tempo e se possibile evitare di trovarsi all’aperto dopo che è piovuto, poiché la pioggia frammenta in parti più piccole i pollini rendendone più facile l’accesso alle vie respiratorie;
Consultare il calendario dei pollini per conoscere i periodi più a rischio e valutare la quantità di tempo che si può trascorrere all’aperto;
Viaggiare in auto con i finestrini chiusi e utilizzare i filtri antiparticolato, da sostituire ogni anno al termine dell’inverno;
Fare la doccia e pulire i capelli ogni giorno eviterà di conservare su di sé depositi di pollini, con il rischio che vengono respirati anche durante il riposo notturno;
Una mascherina e degli occhiali da sole possono aiutare a proteggersi dai pollini durante un giro in bici o all’aperto;
Togliere i tappeti e lavare con la maggiore frequenza possibile le tende;
Non frequentare luoghi dove l’erba risulti falciata da poco, in alternativa indossare una mascherina;
Prima di assumere qualsiasi farmaco consultare il proprio medico, evitando il fai da te e consultandolo preventivamente in caso di sospetta allergia.
 

Fonte: Agenzia Dire
By Eureka !

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