Pensate al suicidio?

Spesso…ma ne ho viste talmente tante che questo pensiero mi sta passando

Come fare..io ne parlo a tutti, alle volte qualcuno tipo mia madre mi urla allora di farlo, ma poi mi è sempre mancato il coraggio nonostante questa vita insignificante pesi un casino

ci penso costantemente ed è proprio la paura di fallire che paradossalmente mi blocca.

Ogni giorno, ogni sera, ogni volta prima di dormire. Fantastico su come farlo, su quando farlo e come lasciare gli altri. Scrivo qualcosa? Li incolpo? Mi incolpo? Sarò schietta o lascerò parole di conforto per affrontare il lutto? Ci penso continuamente, delle volte mi rasserena. E' la mia culla, la mia ninna nanna. Pensare che questo inferno possa finire in un attimo mi fa sentire in pace. Pensare che è una soluzione definitiva a tutto mi massacra e mi placa allo stesso tempo.

I miei " famigliari " mi schifano e mi odiano a morte non accettano la mia malattia ( depressione) mi deridono, umiliano, mi picchio spesso con loro..... La mia vita è una merda... chiaro penso spesso al suicidio!

Cerco casa, una community. Si certo sono in terapia, ma ho bisogno di connessione, di essere vista.

Da tempo immemore mi sento affaticata dall’obbligo del passare del tempo, le giornate sono moleste e frammentate in tutte le ore: ognuna può essere la fine, in ognuna potrei desiderare la fine. Alcune sono davvero belle invece, quando mi riunisco alle persone del cuore e mi sento in comunione e in comunità familiare con loro: penso “non sarò mai sola nè mai autonoma, non mi interessa”.Ho perso alla nascita la possibilità di essere serena, ho perso quasi subito la possibilità di percepire un corpo sano, l’altro che ti vede e ti sostiene, che elabora l’angoscia per te. Il lutto di una vita non traumatizzata, segnata, deturpato da abusi, depressione, sopravvivenza contro la follia. Quanta angoscia mangio da quando esisto? È evidente che non piango più perché sarebbe troppo devastante affrontare la fatica che faccio per accettare di vivere e di continuare imperterrita a farlo. Ho guadagnato solo un cervello che funziona ed è fin troppo lucido: mi scorta nei miei paesaggi allarmanti e tetri tutti i giorni, e ancora di più a 35 anni, mi sento sola e spaventata.

IO cerco solo una comunità che capisca cosa provo e che sia entità viva per resistere assieme alla depressione e al forte impulso di mollare tutto quanto. Spero siate voi 

Ci penso sempre la vita è inutile quando sei malato. La malattia ti blocca ed impedisce di fare tutto inutile dire il contrario. A volte mi chiedo cosa ci stia a fare ancora qui... Inutile davvero questo ti rende... Un'ameba...

Anche io penso spesso al suicidio, quotidianamente da un paio d'anni circa...

Svariate volte al giorno ho dei pensieri intrusivi \ spontanei, dovrebbero chiamarsi ideazioni suicide passive (magari quel pullman perde il controllo e mi investe, finalmente starei meglio) o attive (piuttosto che affrontare la giornata che sta per iniziare, prendo e mi butto di sotto).

In questi ultimi due anni credo di aver trovato il mio equilibrio mentale, quella condizione di 'pace' in cui si accetta la propria condizione e si smette di lottare futilmente contro mostri invisibili. Sembra bello detto così..la realtà è che si tratta di rassegnazione..ho accettato il pensiero che questa vita non mi soddisfa, che il potere di migliorare è nelle mie mani, ma non ne ho proprio voglia...troppa fatica...per come la vedo io, non ne vale la pena, letteralmente "pena".

Ho pensato a come farlo: non mi spaventa il dolore, ma perché mai non dovrei evitarmelo? Ho pensato a come farmi ritrovare: non voglio lasciare un'ultima immagine di me che sia truce o truculenta. Ho pensato al quando, o meglio fino a quando resistere: mia madre e mia non potrebbero MAI conviverci, non capirebbero..

Quindi niente.. tiro avanti finché i miei vecchi non moriranno. La cosa che mi dispiace di più è non aver trovato un modo che mi permetta di conservare i miei organi per il trapianto.

Mai pensato al suicidio, ma penso spesso alla morte. Un mese fa l'ho vista in faccia, ho avuto un' infarto e ora ci penso ancora di più