«
»

Top

Diabete in età pediatrica, l'allarme dalla Sardegna

Pubblicata il 19 giu 2018

Diabete in età pediatrica, l'allarme dalla Sardegna

Un grido d'allarme sul diabete in età pediatrica arriva dalla Sardegna. A farsene portavoce è Antonio Cabras, Presidente della Federazione Nazionale Diabete Giovanile, che richiama l'attenzione di media e istituzioni su una patologia, e i relativi sintomi, troppo spesso sottovalutati, e in particolar modo in bimbi e adolescenti.

"Malgrado gli appelli e le campagne di sensibilizzazione che abbiamo condotto sui media nazionali in collaborazione con la SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), – specifica Cabras - in Italia si continuano a trascurare i primi sintomi del diabete: eccesso di sete e pipì. La mia idea è che non ci sia ancora resi conto che ci troviamo difronte a un nemico invisibile, ma molto pericoloso, che richiede l’impiego di risorse non solo economiche, ma culturali. La cultura del diabete è un punto fondamentale nella lotta a questa malattia subdola ma con conseguenze devastanti che, spesso, possono avere conseguenze letali".

Cabras fa in particolare riferimento al caso della piccola Carla Borlenghi, di soli 5 anni, deceduta a Parma per una chetoacidosi diabetica che le ha provocato un edema cerebrale.

LA CHETOACIDOSI

La chetoacidosi è un'emergenza molto diffusa nei casi di diabete giovanile e una recente ricerca condotta dalla SIEDP ha segnalato che dei 14.493 bambini seguiti dai Centri di Diabetologia Pediatrica, 2.453 hanno presentato esordio di malattia nel biennio 2012-2013. Tra questi bambini ed adolescenti, circa il 38,5% è stato ricoverato in chetoacidosi diabetica, di cui il 10.3% aveva una forma grave. La frequenza di chetoacidosi diabetica sale, in particolare, al 72% se si prendono in considerazione i bimbi di età prescolare, nei quali la forma grave interessa il 16,6%. In generale la chetoacidosi diabetica è gravata da un tasso di mortalità dello 0,15-0.30% ma, quando compare l'edema cerebrale, conseguenza diretta di questa grave emergenza, il rischio di mortalità può aumentare significativamente. L'importante è effettuare una diagnosi precoce ma troppe volte, denunciano le associazioni di pazienti, le strutture sono impreparate a fronteggiare un'emergenza clinica di questo tipo.

L'APPELLO AL GOVERNO

"Oggi abbiamo un nuovo Governo – prosegue Cabras - e sarà mia cura intervenire con il Ministro per sensibilizzarlo su questa nuova impostazione: creare cultura del diabete nelle scuole, nei centri pediatrici, nelle famiglie. Sarà un lavoro lungo, ma è necessario iniziare a muoversi in questa direzione".

L'INCIDENZA

Il diabete di tipo 1 si manifesta prevalentemente nell'infanzia e nell'adolescenza. In Italia questa patologia ha un tasso di incidenza variabile: da 6/7 casi a 40 casi per 100.000 bambini con età 0-14 anni, a seconda delle regioni.

Nel nostro Paese si calcola che le persone con diabete di tipo 1 siano circa 200mila, molte delle quali hanno avuto esordio in età pediatrica. Il 10%, circa 20mila, ha età inferiore a 18 anni.

Commenti

Ti piacerà anche

Diabete: Discriminazione, vita professionale, dispositivi...cosa vogliono veramente i pazienti?

Diabete tipo 1

Diabete: Discriminazione, vita professionale, dispositivi...cosa vogliono veramente i pazienti?

Leggi l’articolo
Diabete di tipo 1 svolta innovativa al San Matteo

Diabete tipo 1

Diabete di tipo 1 svolta innovativa al San Matteo

Leggi l’articolo
Diabete di tipo 1: la terapia genica potrebbe essere il futuro?

Diabete tipo 1

Diabete di tipo 1: la terapia genica potrebbe essere il futuro?

Leggi l’articolo
Suggerimenti per ridurre l'indice glicemico (IG) dei vostri pasti!

Diabete tipo 1

Suggerimenti per ridurre l'indice glicemico (IG) dei vostri pasti!

Leggi l’articolo

Discussioni più commentate

Scheda malattia