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L'autocompassione per una migliore salute mentale: può rendervi più felici?

Pubblicata il 28 ago 2023 • Da Somya Pokharna

In un mondo spesso tormentato dall'autocritica e dal confronto, l'autocompassione è un potente antidoto. Consiste nel rispondere ai fallimenti e ai sentimenti di inadeguatezza con gentilezza, comprensione e incoraggiamento, piuttosto che con giudizi freddi e spietati.

Quali sono i benefici dell’autocompassione per la salute mentale? E come possiamo praticare attivamente l'autocompassione?

Immergetevi nel mondo dell'autocompassione e scoprite le risposte nel nostro articolo!

L'autocompassione per una migliore salute mentale: può rendervi più felici?

Che cos'è l'autocompassione?

L'autocompassione consiste nel dirigere la compassione verso l'interno, verso noi stessi. È composta da tre elementi chiave che lavorano all’unisono:

1) Gentilezza negli autogiudizi, che significa essere gentili e comprensivi verso se stessi invece di essere duramente autocritici, dando a se stessi conforto e sostegno nei momenti difficili invece di adottare un approccio freddo e moralista.

2) Senso di condivisione: riconoscere che tutti hanno difetti, commettono errori e sperimentano fallimenti. Questo ci permette di mettere in relazione il nostro stato di imperfezione con la condizione umana, in modo che le carenze e le difficoltà personali possano essere viste in una prospettiva più ampia.

3) La mindfulness consiste nell'essere consapevoli del momento presente in modo chiaro ed equilibrato, in modo da non ignorare o soffermarsi troppo sugli aspetti negativi di sé stessi o della propria vita.

Molte ricerche dimostrano che l'autocompassione è una risorsa efficace per affrontare e costruire la resilienza, migliorando significativamente il benessere mentale e fisico. Questo approccio non solo stimola la motivazione allo sviluppo personale e al raggiungimento degli obiettivi, ma si radica nella cura e nella ricerca della felicità, che possono sostituire il senso di inadeguatezza.

Come sviluppare l'autocompassione?

L'autocompassione svolge un ruolo essenziale in diverse fasi della vita. Negli adolescenti, il sostegno dei genitori, dinamiche familiari armoniose e un attaccamento sicuro contribuiscono a costruire una più forte autocompassione. Tendenze come l'egocentrismo adolescenziale, in cui gli adolescenti sono eccessivamente coinvolti e incapaci di differenziare la loro percezione di ciò che gli altri pensano di loro, sono associate a livelli più bassi di autocompassione. Inoltre, l'autocompassione sembra mediare i legami tra fattori familiari, egocentrismo adolescenziale e benessere (in termini di depressione, ansia e socievolezza), dimostrando la sua importanza nell'instaurare un sano dialogo interiore con sé stessi.

Quando le persone crescono, l'autocompassione continua a essere essenziale. Le ricerche indicano che è positivamente associata all'età, all'intelligenza emotiva e alla saggezza. Rappresenta le qualità della maturità emotiva, tra cui l'accettazione non giudicante di sé e degli altri.

Perché avere autocompassione?

I benefici dell'autocompassione sono ben supportati dalla ricerca. Eccone solo alcuni:

1. Aumento della motivazione - L'autocompassione e l'accettazione di sé possono aumentare la motivazione a riprendersi dai fallimenti e a migliorare le proprie debolezze.

2. Aumento della felicità - L'autocompassione è associata a un miglior umore e a caratteristiche positive come ottimismo, saggezza, iniziativa personale e curiosità.

3. Miglioramento dell'immagine corporea - L'autocompassione può portare a un'immagine corporea più sana e a una riduzione della vergogna rispetto al proprio corpo. Le persone che praticano l'autocompassione sono meno preoccupate del proprio aspetto, del proprio peso e apprezzano maggiormente il proprio corpo.

4. Migliora l'autostima - Una buona autostima dipende spesso dai confronti a livello sociale e dalle circostanze esterne, ma l'autocompassione viene dall'interno. Può aiutare una persona a sentirsi meglio nonostante i fallimenti, i sentimenti di inadeguatezza e le imperfezioni.

5. Promuove la resilienza di fronte alle difficoltà - L'autocompassione è spesso essenziale per superare le difficoltà, perché migliora la capacità di recupero emotivo.

6. Riduce il disagio psicologico - Alti livelli di autocompassione sono collegati a un maggiore benessere psicologico e a una riduzione dei problemi di salute mentale come ansia e depressione.

Come praticare l'autocompassione?

Imparare ad essere autocompassionevoli richiede l'adozione di approcci a vari livelli: fisico, mentale, emotivo, relazionale e spirituale. Ecco una serie di tecniche che possono aiutare a nutrire la propria autocompassione:

  • Rispondere alle esigenze del corpo - Questo significa mangiare cibi nutrienti, concedersi periodi di riposo, fare passeggiate e massaggiarsi la nuca, i piedi o le mani per sentirsi meglio fisicamente.
  • Scrivere una lettera a sé stessi - Descrivere una situazione emotivamente angosciante senza incolpare nessun altro può aiutare ad accettare i propri sentimenti.
  • Dirsi parole incoraggianti - Immaginare i consigli e il sostegno che qualcuno potrebbe dare a un amico stretto che sta affrontando le avversità e poi applicarli alla propria situazione può aiutare a riaggiustare la prospettiva.
  • Praticare la consapevolezza - Osservare i propri pensieri, le emozioni e le azioni senza giudicarli o cercare di reprimerli può aiutare ad accogliere con compassione sia gli aspetti positivi che quelli negativi della vita.


Ricordate!

L'autocompassione è l'arte di trattare noi stessi con la stessa gentilezza, comprensione e sostegno che accordiamo naturalmente agli altri. Le sue tre componenti chiave - l'autocompassione, la condivisione e la consapevolezza - creano un quadro che promuove un autentico benessere psicologico. Aumenta i sentimenti di felicità, curiosità, ottimismo e socievolezza, riducendo al contempo l'ansia, la depressione, il rimuginio e la paura di fallire.

Il viaggio verso l'autocompassione consiste nell'imparare dai propri errori e migliorare i propri comportamenti negativi. Non è solo un lusso, ma una necessità per la salute nel suo insieme. Impegnandoci nel percorso dell'autocompassione, sblocchiamo un tesoro di risorse interiori che ci sostengono di fronte alle sfide e ci guidano verso una vita più soddisfacente e appagante. 


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1 commento


tania15 • Membro Ambasciatore
il 03/09/23

autocomprensione è il ripiego interiore del sentimento della compassione che deriva da con + patire ovvero il sopportare, soffrire insieme. Partecipare noi stessi delle nostre sofferenze diventerebbe ridondante, tuttavia è importante la consapevolezza del dolore, sofferenza o disagio che richiede non tanto un nostro passivo accettare, subire, lamentare, lagnare o soffrire ma un attiva risposta con comprensione e benevolenza noi stessi in primis, ovvero creare una risposta attiva, transitiva nel senso che faccia transitare quel momento doloroso o di sofferenza perché sia risorsa ad altre scoperte, ricerche. Sarebbe insomma quel sentimento di volersi il giusto bene a se stessi e invece di diventare odiosi verso il dolore che ci colpisce, producendo così per converso nuovi ormoni infiammatori o promotori di altre infiammazioni, divenire noi stessi la prima medicina per noi

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