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Per un diabetico, è fondamentale avere uno stile di vita sano

Pubblicata il 16 nov 2016 • Da Léa Blaszczynski

Scopri in questo articolo la testimonianza di Michel, membro di Carenity, che lotta contro il diabete dal 2010. A 56 anni, Michel resta positivo e ci parla del nuovo stile di vita che ha adottato dal momento della diagnosi.

Per un diabetico, è fondamentale avere uno stile di vita sano

1 - Ciao Michel, come hai scoperto di essere affetto da diabete tipo 2? 
Buongiorno a tutti voi. Nel 2010, sono stato molto male a causa di una grave pancreatite. Quando sono uscito dal coma, ho scoperto di essere diabetico.

2 - Ti aspettavi questa diagnosi?
Sì, in un primo momento sentire la parola “diabete” non è stato facile. Ho dovuto imparare ad affrontare questa situazione. Per fortuna, all’epoca mia figlia studiava medicina e questo mi ha aiutato.

Per esempio, seguivo un trattamento che mi era stato prescritto dal mio medico di famiglia, ma percepivo da diversi segni che non andava bene. Quindi, ho deciso di consultare uno specialista di questa patologia che lavora nel mio ospedale, il quale mi aveva consigliato di interrompere il trattamento perché mi faceva più male che bene. Da allora in poi, le mie analisi si sono migliorate.

diabete

3 - Quali sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato finora?
All’inizio del mio diabete, ho dovuto valutare le mie esigenze alimentari nel corso della giornata. Mi ci è voluto un po’ di tempo per trovare il giusto equilibrio per evitare l’ipoglicemia.

Credo che prima di tutto bisogna imparare a conoscersi. Certo, questo è più facile a dirsi che a farsi. Da parte mia, è più semplice individuare i sintomi dell’iperglicemia (stanchezza, sbadigli...), piuttosto che gli effetti ipoglicemici, che sono più subdoli.

4 - Oggi, dici di avere uno stile di vita diverso. Ci puoi dire qualcosa di più?
Essendo curioso e intraprendente per natura, mi sono subito interessato all’alimentazione che un diabetico deve avere. Ho capito subito che in questo campo bisogna essere assolutamente rigorosi. Siccome mi piace cucinare, ho puntato principalmente su verdure crude o lesse, carni bianche, pesce e frutta a volontà. Per quanto riguarda il pane, sono convinto che si debba scegliere quello fatto di farina integrale o ai cereali. A mio avviso, è necessario evitare di consumare il pane bianco tradizionale. A prima colazione, mangio uno yogurt magro alla frutta con stevia e fiocchi d’avena. Cucino evitando burro, oli, fatta eccezione per l’insalata, per la quale prediligo oli ricchi come l’olio d’oliva o di nocciole. Questo rigore nel regime alimentare mi permette di tanto in tanto un piccolo strappo alla regola, concedendomi per esempio un dessert quando so che poi mi muoverò. Quando sono fuori di casa, ho l’abitudine di portare con me dei biscotti a base di grano e frutta secca.

Un altro aspetto che ritengo importante è l’attività fisica. Sin dall’inizio del mio percorso di diabetico, ho notato che lo sport è ideale. Certo, non è facile per tutti, penso in particolare alle persone con mobilità ridotta o in età avanzata.

Detto questo, fare un po’ di moto ogni giorno mi aiuta a controllare il mio peso, a mantenere una pressione sanguigna perfetta e a trascorrere notti tranquille. Da un anno ho un problema alla caviglia, ma mi alleno ogni mattina a fare un po’ di marcia. È uno sport alla portata di tutti e un buon modo per migliorare la respirazione. Peraltro, non c’è bisogno di andare necessariamente in campagna, io lo faccio in città.

E poi anche le faccende domestiche aiutano a tenersi in forma. Per me, lavare e riassettare fa bene al corpo e alla mente. Sapere che tutto è pulito e ordinato aiuta a vivere meglio :)

5 - Che messaggio vuoi dare ai nostri lettori?
Mando un messaggio di speranza a tutti coloro che ancora oggi vivono nel dubbio. Siate certi che viviamo in un paese in cui la salute di tutti viene presa in considerazione, i nostri ricercatori e laboratori compiono  ogni sforzo possibile per combattere le patologie conosciute, per il momento abbiamo un sistema sanitario che altri ci invidiano, abbiamo i mezzi per informarci e siamo protetti da vari organismi. Informiamo insieme i nostri giovani del fatto che rischiano di avere il diabete in futuro. E facciamo attenzione ai cibi grassi e ai piatti pronti!

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Vuoi discutere con Michel della sua lotta contro la malattia? Iscriviti su Carenity e scopri la discussione dedicata a questa testimonianza.

avatar Léa Blaszczynski

Autore: Léa Blaszczynski, Redattrice di Salute, esperta in comunicazione

Presso Carenity dal 2013, scrivere articoli sulla salute non ha più segreti per Léa. Ha un interesse particolare nei campi della psicologia, della nutrizione e dell'attività fisica.

Léa ha un master in... >> Per saperne di più

7 commenti


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Ex membro
il 15/01/19

Anche qui mi rivolgo a tutti voi,il tipo 2 non è diabete,basta prendere la pasticca e sei apposto mentre il tipo 1 è il vero diabete,vi posto quello che ho scritto nell'altro articolo

Ascoltatemi tutti,io ho il diabete tipo 1 da quando avevo 10 anni e credetemi il diabete tipo 2 non è niente in confronto al tipo 1,avete idea di che vuol dire farsi 4 insuline al giorno e diversi stick al giorno?? secondo me voi tipi 2 non ne avete la minima idea,voi prendete la vostra pasticca e siete gia apposto mentre noi tipi 1 tra ipoglicemie,iperglicemie,insuline,stick, ci giriamo i ......... tutti i giorni mentre ripeto voi con la pasticchina avete gia fatto e poi avete anche il coraggio di lamentarvi,ma vergognatevi,non voglio mancare di rispetto nessuno ma è un dato di fatto che i tipi 2 sono i più ignoranti sul diabete,INFORMATEVI,ACCULTURATEVI,STUDIATE E RIFLETTETE SUL DIABETE!


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Ex membro
il 15/01/19

Avete idea di cosa vuol dire ammalarsi di diabete da bambino??? quando hai solo 10 anni? a te il tipo 2 ti è venuto a 56 ed appunto il tipo 2 è come non averlo ergo dov'è la tua sofferenza?

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