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Diabete e alimentazione: la dieta chetogenica è adatta a voi?

Pubblicata il 8 mar 2024 • Da Laury Sellem

Le diete a basso contenuto di carboidrati, come la dieta chetogenica, prevedono di ridurre l'apporto giornaliero di carboidrati. Queste diete sono spesso consigliate per chi vuole perdere peso o migliorare la propria salute e hanno molto successo.

Ma queste diete possono aiutare anche i diabetici a gestire la loro patologie? Sono sicure per chiunque?

Continuate a leggere per scoprirlo!

Diabete e alimentazione: la dieta chetogenica è adatta a voi?

Dieta chetogenica o dieta low carb?

Le diete a basso contenuto di carboidrati prevedono generalmente la riduzione dell'assunzione di carboidrati a 20-130 g al giorno e sono disponibili in molte varianti. Hanno successo da decenni e sono state diffuse con vari nomi: la dieta della "zuppa di cavolo" negli anni '50, la dieta Atkins negli anni '70 e, più di recente, la dieta chetogenica ("keto"), che tutto ha un forte seguito in tutto il mondo. La dieta chetogenica è considerata una "dieta a bassissimo contenuto di carboidrati" e generalmente prevede tra i 20 e i 50 g di carboidrati al giorno. In pratica, questa dieta richiede di limitare il più possibile il consumo di alimenti ricchi di carboidrati come cereali, vegetali amidacei, frutta e alimenti trasformati contenenti zuccheri aggiunti. L'energia va invece ricavata da alimenti ricchi di proteine (carne, pesce, uova e alimenti a base di soia), alimenti ricchi di grassi e verdure prive di amido.

Dieta chetogenica e perdita di peso per la gestione del diabete

Anche se non tutti i pazienti con diabete di tipo 2 sono sovrappeso o obesi, la perdita di peso rimane un elemento fondante della gestione del diabete. In particolare, Diabetes UK suggerisce ai pazienti diabetici in sovrappeso e obesi di perdere 15 kg nel primo anno che segue la diagnosi per favorire la remissione del diabete. Le diete a basso contenuto di carboidrati, compresa quella chetogenica, sono state associate alla perdita di peso. In effetti, l'elevato contenuto proteico di un pasto chetogenico può aiutare le persone a sentirsi sazie più a lungo, riducendo il consumo complessivo di calorie nel corso della giornata. Tuttavia, è importante notare che la chiave per una perdita di peso sostenibile è ridurre l'apporto calorico in modo lento ma costante, e farlo per un lungo periodo di tempo. Questo comporta di solito lo sviluppo di nuove abitudini alimentari, che possono essere mantenute a lungo termine. Sebbene la dieta chetogenica possa essere il modo migliore per raggiungere questo obiettivo per alcune persone, non è un approccio valido per chiunque: alcune persone possono preferire mantenere i carboidrati nella loro dieta e riuscire ad ottenere risultati simili.

Dieta chetogenica e glicemia

Poiché i livelli di zucchero nel sangue sono direttamente collegati all'assunzione di carboidrati, le diete a basso contenuto di carboidrati, compresa la dieta chetogenica, sono state ampiamente studiate a livello del controllo glicemico nei pazienti diabetici. Alcuni studi hanno osservato miglioramenti nei marcatori del controllo glicemico dopo aver seguito una dieta a basso contenuto di carboidrati per un periodo compreso tra alcune settimane e alcuni mesi. Tuttavia, non ci sono prove evidenti che la dieta chetogenica aiuti a controllare i livelli di zucchero nel sangue a lungo termine, probabilmente perché molti pazienti hanno difficoltà a mantenere questo tipo di dieta nel lungo periodo.

La dieta chetogenica è sicura?

L'attuazione di una dieta chetogenica comporta spesso cambiamenti importanti nei pasti quotidiani: i pazienti diabetici che eliminano quasi completamente i carboidrati devono affidarsi da un giorno all’altro a proteine e grassi per soddisfare il loro fabbisogno energetico giornaliero. Purtroppo, chi segue una dieta chetogenica e consuma molti alimenti ricchi di grassi saturi (burro, carne lavorata, grasso di cocco o alimenti trasformati arricchiti con olio di palma) rischia di aumentare i livelli di colesterolo nel sangue (il cosiddetto "colesterolo LDL") e, a lungo termine, è soggetto a un maggior rischio di malattie cardiovascolari. Poiché i diabetici sono già esposti a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari, è fondamentale che seguano una dieta chetogenica che sia anche sana per il cuore. 

Inoltre, seguire una dieta chetogenica durante un trattamento antidiabetico può portare a pericolosi effetti collaterali, come l'ipoglicemia o, più raramente, la chetoacidosi. È quindi importante che i pazienti in cura per il diabete chiedano l'aiuto del medico o di un dietologo per pianificare una dieta a basso contenuto di carboidrati che riduca al minimo il rischio di incorrere in questi effetti collaterali.

Pianificare una dieta chetogenica che sia sana per il cuore

Per controllare il rischio di malattie cardiovascolari, è importante pianificare attentamente la composizione della dieta chetogenica. L'ideale sarebbe farlo con l'aiuto di un professionista della nutrizione, come un dietologo o un nutrizionista. Tuttavia, ecco alcuni consigli generali che possono aiutare i diabetici a fare scelte alimentari più sicure:

  1. Scegliete i grassi insaturi piuttosto che quelli saturi. La riduzione dei grassi saturi è una delle modifiche dietetiche più efficaci che si possano apportare per mantenere bassi i livelli di colesterolo LDL e prevenire le malattie cardiovascolari. Ciò significa limitare alimenti come il burro, le carni lavorate (ad es. salsicce, pancetta), l’olio di cocco o gli alimenti ricchi di olio di palma. Al contrario, i pasti possono includere fonti di grassi mono- e polinsaturi come oli vegetali, pesce grasso (salmone, sgombro) e frutta oleosa (avocado, olive).
  2. Scegliete fonti di carboidrati ricchi di fibre. Mangiare alimenti ricchi di fibre ha molti benefici per la salute, tra cui contribuire ad abbassare i livelli di colesterolo LDL e ridurre il rischio di malattie cardiache. Quando si pianifica l'apporto di carboidrati in una dieta chetogenica, può quindi essere utile scegliere alimenti ricchi di fibre come verdure a foglia verde, cavolfiori, cavoli o carciofi.
  3. Includete gli stanoli e gli steroli vegetali nei vostri pasti quotidiani. Conosciuti anche come fitosteroli, hanno una struttura simile al colesterolo alimentare di origine animale, ma il loro consumo può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue. Sono oggi ampiamente disponibili in latti fortificati, yogurt e creme spalmabili, e possono quindi sostituire i latticini tradizionali.
  4. Non dimenticate le proteine della soia. Con 8,1 g di proteine per 110 g, il tofu (e altri alimenti a base di soia) può essere un'ottima fonte di proteine a basso contenuto di carboidrati. Una recente analisi di 46 studi di intervento ha suggerito che il consumo di 25 g di proteine della soia per sei settimane può ridurre i livelli di colesterolo LDL dal 3 al 4%. Possono essere consumate sotto forma di tofu.

Conclusioni

  • La dieta chetogenica prevede la riduzione dei carboidrati, a favore di alimenti ricchi di proteine e grassi. Ha molto successo ed è oggetto di una vasta copertura mediatica, soprattutto per i suoi effetti nel favorire la perdita di peso.
  • La perdita di peso è la pietra miliare della gestione del diabete nei pazienti in sovrappeso e obesi. La dieta chetogenica può essere un modo per perdere peso, ma non è adatta a tutti. 
  • Poiché i diabetici sono spesso a maggior rischio di malattie cardiovascolari, una dieta chetogenica deve essere pianificata con attenzione per evitare di danneggiare il cuore. La dieta deve includere il consumo di alimenti ricchi di grassi insaturi, fibre, fitosteroli e/o proteine della soia.
  • La dieta chetogenica comporta spesso cambiamenti significativi nello stile di vita e può avere effetti collaterali importanti. È fondamentale chiedere l'aiuto di un medico o di un nutrizionista quando si è diabetici e si pensa di iniziare una dieta chetogenica o a basso contenuto di carboidrati.


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Fonti:

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Autore: Laury Sellem, Dottoressa in Nutrizione

Laury ha ottenuto un dottorato in Scienze nutrizionali (Università di Reading, Regno Unito) e un master in Nutrizione e salute umana (AgroParisTech, Francia). Per 5 anni ha condotto progetti di ricerca clinica ed... >> Per saperne di più

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