Non giudicare. O giudicare?
- 36 visualizzazioni
- 0 sostegno
- 2 commenti
Tutti i commenti
Iscritto nel 2022
1.496 commenti pubblicati |
78 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Messaggero
-
Esploratore
-
Amico
Iscritto nel 2023
541 commenti pubblicati |
89 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
-
Buon consigliere
-
Partecipante
-
Messaggero
-
Esploratore
-
Amico
Hopeman
Buon consigliere
Hopeman
Ultima attività il 18/10/25 alle 13:32
Iscritto nel 2023
541 commenti pubblicati | 388 nel gruppo Convivere con i disturbi psichici o mentali. Depressione e fobie
89 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
Buon consigliere
Partecipante
Messaggero
Esploratore
Amico
La morale dice no. Ma la consapevolezza dice si. Se guardiamo alla storia della Creazione raccontata nella Genesi, dopo la ribellione a Dio, l'umanità diventa giudicante. Non sfugge nessuno.
Il giudizio è dunque inevitabile (anche su sé stessi!). È veramente negativo se è fine a sé stesso, oppure se da esso facciamo dipendere la relazione. Il giudicare diventa invece utile se è in funzione del mantenimento di una relazione buona e soddisfacente.
Tutti abbiamo alcuni tratti e modi, dei tic, delle fissazioni e delle manie che possono non piacere. È impossibile non giudicare, ma si può non pregiudicare la relazione.
Se ho un amico naturista e vegano, mentre io mangio bistecche, bevo e fumo, dovrò evitare d'inciampare sul tofu, per evitare che lui inciampi su una birra.
A volte per questo si creano tensioni larvate che partono da lontano e si arriva alla rottura senza neanche che sia accaduta una lite. Semplicemente non si sopporta più di stare in una storia in cui predominano il giudizio e la critica, senza altre funzionalità.
Vedo che un giudizio fisso irrigidisce una relazione, mentre una buona relazione fa cambiare i giudizi o li fa diventare accettazione. Si può anche voler bene ai difetti....