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Cred'ïo ch'ei credette ch'io credesse
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Sara_B
Animatrice della community
03/01/24 alle 16:07
Buon consigliere
Ciao @Hopeman ti ringrazio molto per questa riflessione, è sempre utile ricordare che il giudizio sarà sempre presente e che non possiamo piacere a tutti (è letteralmente impossibile). Spesso poi i peggiori giudici di noi stessi siamo proprio noi!
A presto
Sara di Carenity
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Sara
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Hopeman
Buon consigliere
Questa frase sta nella Divina Commedia. Precisamente nell'Inferno (non poteva stare altrove...). È Dante che immagina Virgilio.
Perché lo scrivo? Perché "io credo che gli altri possano credere..." è il tormentone della mia vita. In altre parole, "il timore di passare per..." può costituire un freno enorme , e la certezza che gli altri giudichino secondo il mio giudizio. A volte facevo fatica ad esigere dei crediti perché mi sembrava di passare per quello attaccato ai soldi. Ma è solo un caso: questa modalità si attiva in tutti i campi , e può essere difficile fare valere un diritto o esprimere un'idea se "casomai si pensa..."
Il giudizio altrui c'è sempre, ma non possiamo controllarlo. E quando questo realmente si esprime, ci può sorprendere, ma lo sappiamo affrontare.
L'ipotesi personale di giudizio (che poi è un pregiudizio) induce all'inibizione e al silenzio sofferto. Ma così si rischia di esplodere, per tirar fuori.
Alla fine credo che serva riconoscere cosa sta succedendo e distinguere le persone dalle attribuzioni. E alla prossima occasione avere le idee chiare. Si tratta di diventare assertivi. Non di farsi in 4 per evitare l’idea di non piacere