Disturbo da stress post traumatico

Ciao  @chicca78 mi dispiace tantissimo per quanto hai vissuto. Magra consolazione: non sei sola. Sono anch'io una (ex) vittima di violenza verbale, psicologica e fisica di mio padre (non sessuale). Sono passati 20 anni dall'ultima volta che l'ho visto. Credo che quando attorno a te ci sarà più calma, non si parlerà sempre di lui (anche con gli specialisti e gli avvocati) e ti sentirai amata per davvero con un uomo accanto che capisca tutto di te guarirai. Beh, a volte riaffiora tutto, ma poi sparisce subito, lascia uno strascico di tristezza ma sono solo momenti... Sei grande e sei stata forte, ti ammiro.

@promises  mi spiace per quanto hai passato davvero tanto. Quanto a me non finirà così lo so già perchè conosco mio padre. Non parlo per paura ma con consapevolezza. I miei pensano - parlo al plurale perchè sono uguali unica differenza mentre per lei diciamo la maggior parte di tutto era caduta in prescrizione, lui ha avuto la condanna ho detto sopra - di essere in pari con il mondo, di non dovere più altro a nessuno, e in questo momento oltre a insultarmi e denigrarmi in paese dicendo sono pazza, o t...a o di tutto di più  (faccio prima a scrivere così dato la loro fantasia pare non avere limiti a pari merito con la loro incoscienza) e cercano di passare da Santi redenti. Il brutto che c'è chi li accetta dicendo che gli dispiace per me e per il "passato" ma nel presente sono santi degni di stare che so a fare volontariato e soccorrere gente (comprese donne e bambini...come se un pedofilo potesse poi cambiare col tempo...). Dicevo so che a breve l'illusione di questo mondo irreale, questa bolla d'aria in cui vivono crollerà, si troveranno di nuovo in tribunale a sapere dovranno pagarmi i danni...siccome tengono più ai soldi che non alla vita a tutto tondo degli altri per loro la loro unica vera condanna sarà questa. Al punto in cui seguo il loro modo di ragionare per farti capire, non avranno ai loro occhi più  niente da perdere, arriverà a pensare che se per avermi violentato per anni ( oltre agli altri tipi di violenza dalla psicologica alla verbale, alla fisica) ha preso una condanna in definitiva di sei anni che è scesa magicamente a poco più di tre (considerando tutti i permessi ha avuto durante il periodo di detenzione e l'uscita anticipata dal carcere), considerando che dentro dopotutto studiava gratuitamente, leggeva, non lavorava e tanto male non c'è stato...mi vedrà per fartela breve come responsabile del fatto ha perso tutto dato l'ho denunciato e fatto condannare, dato che farà prima a uscire che ad entrare dal carcere cercherà di vendicarsi. E tutto sarà ridotto ad un micro trafiletto scritto nero su bianco da un giornalista di provincia e il tempo poi farà il resto piano piano si dimenticheranno di me e di quanto è successo...così via fino alla prossima che decidendo di denunciare una violenza si troverà schiacciata da un sistema giuridico che tutela molto di più chi è violento che non chi subisce. Dovrebbero cambiare tante cose anche nell'ambito giuridico secondo me, prima di tutto la prescrizione per i reati reiterati simili a quelli ho subito  non ci dovrebbe essere la prescrizione non dovrebbe esistere come non esiste per l'omicidio. Certo ci sarà chi obietterà non sono morta: non è vita, è sopravvivenza quella che mi è rimasta inchiodata da tutto a pagare le conseguenze di quanto successo sulla mia pelle forse per sempre. Poi ci vorrebbero tempi giuridici brevi: non si può aspettare venti o dieci anni per avere giustizia. Certezza della pena e inasprimento delle stesse anche per chi denuncia il falso che mina poi la credibilità di chi invece certe cose realmente le ha vissute. E anche altre mille cose. L'ultima volta mi sono trovata in ospedale visitata da un uomo - non mi hanno fatto scegliere niente mi è stato imposto e basta- e con nove ore di interrogatori ininterrotti. Per dire...poi blaterano di codici color rosa. Mi fa ridere. Quello che faccio è lasciare a mia testimonianza e fare piccoli passi uno alla volta. Forse appunto con il disturbo da stress post traumatico devo imparare soltanto a conviverci, anche se non è mai facile

Ciao  @chicca78 mi sembra di vedere tutto come in un film: peccato che non lo sia. Stesso copione: è colpa mia, lui mi ha dato tutto (economicamente ammetto che non mi ha mai fatto mancare nulla, fino a quando si è ripreso  tutto bruciandomi i vestiti, le scarpe, libri... tutto. A parte un paio di jeans e una maglietta che indossavo). Lui è stato due ore in caserma poi è finito tutto. Coi soldi ha comprato anche la giustizia. Io ho cominciato a soffrire di DAP, quindi io ero matta e lui un uomo splendido (ti giuro che chi lo conosce fatica a credere quello che ci ha fatto. Dico "ci" perchè mia mamma era ricoverata per le botte due giorni su tre e ho un fratello più piccolo). In seguito la sua mente malata continuava a lavorare: dato che io, mio marito (nel frattempo mi sono sposata con un uomo degno di questo titolo e abbiamo avuto un bambino) per esigenze economiche convivevamo con mia madre e mio fratello lui ha messo le mani addosso a mio marito, lo tenevano fermo in 4, volevano che il mio uomo reagisse per denunciarlo. Per fortuna si è beccato un pugno di striscio ma non ha reagito perchè aveva capito le intenzioni del deficiente. Onestamente io lo avrei ammazzato di botte al suo posto, gli invidio, trai tanti pregi, la razionalità perchè ha messo me e nostro figlio prima di se stesso. Non contento ha ben pensato di ricattare il datore di lavoro e farlo licenziare (lui, mio marito e mio fratello lavoravano all'epoca dei fatti - nel 1998/1999 - per la stessa azienda) pensando che avremmo fatto la fame e saremmo tornati in ginocchio da lui ad elemosinare le briciole. I miei erano conviventi, non sposati, a mia mamma non è andato un centesimo, ci ha buttati fuori casa solo coi due stracci che portavamo e null'altro. Mi da infinitamente fastidio ancora oggi che lei sia una pensionata al minimo, che viva in un monolocale del comune e faccia fatica ad arrivare a fine mese mentre lui ha due ville ed un cospicuo conto corrente. Non voglio nulla per me, non mi appartiene ma a lei sì). Mio fratello dopo quell'episodio si licenziò. In poco tempo mio marito ha trovato un lavoro durissimo notte e giorno, si è adattato, siamo stati lontani e ce la siamo cavata con tanti sacrifici. Poi mi sono ammalata (12 interventi alla schiena, ma questa è un'altra storia), un bambino piccolo, l'autolesionismo, l'anoressia... da impazzire tutti. Molti dei parenti io non li conosco più e sconsiglio loro di nominarmi, stanno dalla sua parte (gli ha prestato dei soldi). Di tutto questo traffico è rimasto ben poco: io col DAP grave, mio figlio che sa tutto (ha oramai 18 anni) e non ha un nonno, mia mamma che se non fosse per la salute sarebbe tranquilla, mio fratello che si è fatto la sua famiglia. Di lui non so nulla, abita a 6 km da me ma è rimasta anche una diffida (e quella non decade). Per me è un estraneo, onestamente non so nemmeno com'è fisicamente e non mi interessa nemmeno. Quando morirà, se sarà prima di me, lo apprenderò. Credimi, ci vogliono anni ed anni e tanto amore attorno a te ma poi sparirà lui e tutto il circondario. Ti abbraccio forte forte amica mia.

Scusa, un'ultima cosa. Quello che ha fatto a me è nulla confronto quello che hai vissuto tu.
La giustizia? Ho visto cose allucinanti, soldi e sempre soldi che comprano il silenzio, le deposizioni, i testimoni... tutto. Non sono a favore del carcere che non rieduca e chi ci va non soffre e nel 68% dei casi reitera, sono per i domiciliari a vita, della serie tu non esci mai più di casa ma puoi guardare la porta, lì ad un passo, basterebbe aprirla ma non puoi. Ci sarebbero anche i mezzi per mettere in pratica queste cose, che oltretutto ci farebbero risparmiare milioni, ma sto divagando... La vittima paga per sempre invece.

@promises ti capisco perfettamente e sono pienamente d'accordo con te quando dici che il carcere non serve a niente perchè le pene sono proprio una cosa ridicola se poi rapportiamo le pene che danno in altri paesi per gli stessi reati...I soldi distruggono tutto, quante volte dico che odio chi li ha inventati perchè c'è purtroppo tanta gente che ha un prezzo e si fa comprare con poco. Spesso dietro ad una facciata c'è l'inferno questa cosa l ho vissuta anche io: di fronte al resto del mondo famiglia mulino bianco, dietro alle mura di casa l'inferno. Anche questo come si possa non vedere o non voler vedere...io esempio ho scoperto tanti della mia famiglia sapevano e hanno finto di non sapere anzi quando ho denunciato prima di esiliarmi mi hanno additata come quella che ha rovinato la famiglia...loro si devono vergognare a uscire fuori da casa per colpa della mia denuncia e roba simile. Io sono ancora qui che devo finire i processi civili, ma sono davvero stanca. Di Dap ne soffro anche io in posti affollati se non riesco a staccarmi dal presente devo scappare...così diventano impossibili tante cose. Come sempre torno a dire un passo alla volta...ne ho fatto il mio motto diciamo così...vediamo che cosa può ancora succedere direi che lo scopriremo solo sopravvivendo

Proviamoci, anche se è dura... durissima. Siamo forti.

certo...un passo alla volta

che brutta storia. certe cose forse resteranno sempre e non si possono accatastare tutte in un mucchio e farne un falò. ricordo cha al mio paese quando ero piccolo in un certo periodo dell'anno si facevano due manichini impagliati che rappresentavano un vecchio e una vecchia e gli si dava fuoco. simbolicamente rappresentavano il passato. ma appunto era una rappresentazione simbolica e nella realtà purtroppo non è così semplice.  spero per voi, promises e chicca 78, che riusciate a trovare un modo per riuscire a conviverci e trovare la serenità e la ricerca della felicità che è un diritto di tutti. io posso raccontare la mia esperienza, anche se mi sembra nulla a confronto della vostra, di come ho subito stalking, persecuzione e pure minacce di morte senza aver fatto mai niente di brutto ma solo per aver incontrato persone che fanno schifo. considerato poi che ho subito aggressioni da piccolo per cui una volta sono finito in ospedale il gioco è fatto. ricordo che per un certo periodo ero diventato diffidente verso il prossimo, chiuso, e ancora adesso ci sono posti in cui non voglio più andare neanche se mi puntano una pistola alla tempia. mi ricordo che all'inizio mi vergognavo di tutto questo, di come stavo male, come se la colpa fosse mia. perché mi sentivo pure vile per non aver reagito in modo diverso. ora prende più posto la rabbia, anche se a volte ho ancora attacchi di ansia. a me hanno aiutato molto le buone amicizie, la persone con cui parlare... anche se so che è da sè che bisogna prendere il più visto che gli altri non sempre possono capire. io so che spesso le persone che subiscono queste cose costruiscono associazioni per le vittime che hanno un passato o un presente simile, per fare pure proposte di legge, assistenza legale e umana e cercare finanziamenti e sensibilizzare e fare informazione. certo sto pure divagando e in realtà non so come funzionano queste cose. ma secondo me sarebbe un modo pure di aiutarsi e lottare e da tutto il male e la cattiveria costruirci sopra qualcosa che abbia un valore positivo. ma comunque ripeto che dal mio piccolo non posso capire appieno.

vi auguro buona fortuna 

@silvio74 grazie.

promises grazie a te