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Pazienti Disturbo bipolare
Disturbo bipolare: come parlarne con i propri cari senza essere giudicati?
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hantea
hantea
Ultima attività il 13/10/25 alle 09:06
Iscritto nel 2016
3 commenti pubblicati | 3 nel forum Disturbo bipolare
Ricompense
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Esploratore
Sono in fase "mista"😞 , domani saro' ricoverata a Ville Tutto San Raffaele .
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Patty
ingbruni
ingbruni
Ultima attività il 01/11/25 alle 16:45
Iscritto nel 2025
Paziente, Disturbo bipolare dal 2025
Altra malattia: Ipertensione arteriosa
21 commenti pubblicati | 5 nel forum Disturbo bipolare
1 delle sue risposte è stata utile ai membri
Ricompense
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Partecipante
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Esploratore
La mia esperienza è che i genitori non accettano l'esistenza di una patologia così grave e tendono a colpevolizzare e giudicare senza comprendere. A ragionare con loro si spreca solo tempo e energie.
Con coniuge e amici il dialogo è più facile, riconoscono che è una patologia con cui la persona deve convivere e possono anche non stigmatizzare per nulla.
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Hopeman
Buon consigliere
Hopeman
Ultima attività il 27/10/25 alle 18:59
Iscritto nel 2023
546 commenti pubblicati | 84 nel forum Disturbo bipolare
89 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
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Buon consigliere
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Partecipante
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Messaggero
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Esploratore
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Amico
@ingbruni Io non ne parlo facilmente. Se fossi solo depresso lo farei perché ormai è divenuto un termine abbastanza comune, il cui senso è sommariamente chiaro a tutti. Bipolare è più difficile perché riguarda due stati opposti, così che sembra più alieno e difficile da comprendere. E le cosa difficili da comprendere sono più soggette a pregiudizio. Del resto non sono neanche io stesso tanto capace di riconoscere la mia malattia. Sto pensando per esempio agli stati misti che sono quella zona grigia in cui la mania è accompagnata da sintomi depressivi.
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Indagine
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
Se fai un passo, trovi per strada la fiducia per fare quello dopo
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
Spero d'esserti stato d'aiuto
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Convivere con il disturbo bipolare
Ciao a tutti - Perché mi sono iscritto? Cerco un po’ di compagnia
antonio10
Salve, anche io sono bipolare, ho 51 anni e non so mai con chi parlare della mia malattia, spero di trovare delle persone con le quali potersi confrontare a vicenda.Prendo depakin e litio, ma specialmente le fasi depressive sono sempre presenti
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Hopeman
@Maxter il risveglio può essere un momento molto difficile, perché ti si para davanti una giornata che devi affrontare, ma non sai proprio da dove cominciare e ti assale l' ansia insieme alla mancanza di senso.
Ma si può partire lo stesso con convinzione. La sera prima, quando sono più lucido, stabilisco in anticipo la prima cosa che farò l'indomani. Magari è una modesta attività, ma basta a farmi svegliare , sapendo subito cosa devo fare. Se decidi di fare così, sta' tranquillo che quella cosa che hai deciso di fare sarà la prima che ti verrà n mente al risveglio (al posto del vuoto) e ti indurrà anche ad alzarti subito dal letto ; ti darà un motivo per alzarti ;-)
Fa' il primo passo, poi il resto viene
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Hopeman
La tua scrittura consapevole e sicura mi sembra almeno 3/4 della terapia. Non penso che si possano confrontare le terapie farmacologiche tra persone diverse. Ma la consapevolezza va bene per tutti. I farmaci ci curano, ma non decidono: decidiamo noi.
Per me sono passati 33 anni dal primo episodio. I farmaci sono un po' cambiati, ma io sono cambiato di più. Riesco a riconoscere uno stato ipomaniacale quasi subito, perché oggi con l'esperienza, so cosa devo prendere sul serio; in ordine d'importanza: la riduzione del sonno, i risvegli precoci, l'iperattività, se mi ripropongo o mi assumo troppi impegni, la valutazione dei fattori di stress del periodo.
Il vantaggio primario è nell'accorgersi della virata in alto e così ci si ferma quando è ancora facile e non si sono create complicazioni che produrrebbero ulteriori stimolazioni. Negli stati molto alti dell'umore non ci si accorge di aver preso quota, anzi si vorrebbe volare ancora più in alto.
Ormai sono molti anni che non mi accadono episodi importanti, tali da dover consultare d'urgenza il medico. Chissà quanti episodi , privi di conseguenze, che ho avuto e che ho spento in un paio di giorni , scegliendo di riposare e facendo le opportune rinunce e tagli. In questi casi dico sempre a me stesso: "quando hai capito che c'è un episodio insorgente, ne se già fuori". Poi i farmaci certamente ci aiutano a mantenere il timone.
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Sara_B
Animatrice della communityBuon consigliere
Sara_B
Animatrice della community
Ultima attività il 29/10/25 alle 14:58
Iscritto nel 2022
1.532 commenti pubblicati | 50 nel forum Disturbo bipolare
78 delle sue risposte sono state utili ai membri
Ricompense
Buon consigliere
Partecipante
Messaggero
Esploratore
Amico
Buongiorno a tutti 🌼, come state oggi?
Il disturbo bipolare è spesso frainteso, a volte persino confuso con semplici “sbalzi d'umore”. Ma si tratta di una malattia complessa, che richiede pazienza, ascolto e molta comprensione 💛
Ma come trovare le parole giuste per parlarne con chi ci circonda senza paura di essere giudicati o stigmatizzati?
È necessario spiegare in dettaglio le fasi depressive e maniacali o basta semplicemente parlare di come ci si sente?
E come reagire quando una persona cara minimizza la malattia o non ne comprende l'impatto sulla vita quotidiana?
💬 E voi, come affrontate questo argomento con le persone che vi sono vicine? 🌿
Buona giornata,
Sara del team Carenity 💬
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