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Pazienti Diabete tipo 2
Un’App per tenere sotto controllo il diabete
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windniw
da circa 45 gg sto integrando la mia colazione mattutina, di solito latte ps un cucchiaiono raso di miele e fiocchi di mais o gallette di mais, con un cucchiaio raso di un miscuglio fatto da me, di semi di lino, semi di girasole, semi di zucca,semi di sesamo,semi di cumino, addizionati con polvere di curcuma, curry, noce moscata, cannella,zenzero e noto che il mio indice glicemico si è abbassato...a volte lo aggiungo anche al piatto di pasta o sulla carne
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santucci nunzio
wrcrally
ottima idea graziedella formula.
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wrcrally
davena
Salve, dove posso trovare tutti questi semi? grazie
windniw
i semi li trovo al supermercato o al mercato settimanale e ogni volta che entro in un negozio alimentare guardo se trovo qualche novita
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santucci nunzio
TOMDUPRE
so che il curcuma ha effetti sul abbassamento dell'indice glicemico. Che dosi consigli nella miscela?
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td
marilu960
Buon consigliere
molto interessante la cosa devo provare
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Maria Luisa Lombardi
oigresotnip
Gradirei avere un informazione da un endocrinologo. E' possibile?
Si tratta del seguente problema: per 3 volte al giorno, prima dei pasti, faccio la misurazione glicemica e, mediamente, risulta abbastanza 'accettabile' con valori che vanno da 140 a 170. Ultimamente, senza alcun stravolgimento culinario, ovvero senza aver cambiato alcunché nei cibi di cui di solito mi nutro, l'andamento, per circa 2 settimane è mutato in peggio con valori che sono stati dai 200 ai 300. Dall'altro ieri i valori sono ritornati come all'inizio. Chiedo lumi a chi può darmeli. Grazie
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sergio pinto

Ex membro
Non è normale, i valori sono quelli di un diabetico, occorre monitorare e fate l'esame della emoglobina glicata che è importante per scoprire se sei diabetica o prediabetica.
brekaufer
O provato anchio di mettere nella pasta il curcuma o visto la differenza perche' si sono abbassati i valori del diabete
oigresotnip
E' possibile dialogare con un medico diabetologo?
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sergio pinto
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I membri partecipano anche...
giupipino
E chi ha mai detto di non condividere col proprio medico le azioni da fare?
Quello che io cerco di far capire alle persone che non ne hanno consapevolezza è che nei casi di diabete di tipo 2, dovuti a obesità (che sono la stragrande maggioranza) ESISTE UNA ALTERNATIVA ALLA CURA FARMACOLOGICA.
Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
Questa è la situazione VERA.
Chi vuole accontentarsi delle pillole fatti suoi.
Sappia comunque che la sua malattia diverrà negli anni cronica e sempre più grave.
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giupipino
E chi ha mai detto di non condividere col proprio medico le azioni da fare?
Quello che io cerco di far capire alle persone che non ne hanno consapevolezza è che nei casi di diabete di tipo 2, dovuti a obesità (che sono la stragrande maggioranza) ESISTE UNA ALTERNATIVA ALLA CURA FARMACOLOGICA.
Tale alternativa è nota ai medici, tuttavia per motivi di praticità e di tempo, i medici preferiscono darti il farmaco. Il medico infatti NON HA IL TEMPO di fornirti tutte le informazioni relative alla alimentazione e allo stile di vita necessarie per uscire dal diabete di tipo 2.
Queste informazioni richiedono ad esempio di chiarire al paziente la nozione IMPORTANTISSIMA di INDICE GLICEMICO. Il medico dovrebbe insegnare al paziente QUALI SONO gli alimenti con indice glicemico elevatissimo, e quindi da evitare. Quali sono quelli con indice glicemico alto, e quindi da assumere con moderazione, e infine quali sono quelli con indice basso da potersi consumare a volontà. Dovrebbe poi chiarire l'effetto fondamentale degli INTEGRATORI alimentari sul diabete di tipo 2. Chiarire l'effetto di omega 3, curcuma e cannella.
Infine dovrebbe insegnare il tipo CORRETTO di movimento quotidiano da fare.
Tutte queste cose richiederebbero DECINE di ore per educare il paziente a uno stile di vita sano.
Essendo tutto ciò molto faticoso, dispendioso e difficile si preferisce dare la pillola, consapevoli che con gli anni la dose dovrà essere sempre maggiore e che si dovrà passare a farmaci sempre più forti e dagli effetti collaterali sempre più gravi.
Questa è la situazione VERA.
Chi vuole accontentarsi delle pillole fatti suoi.
Sappia comunque che la sua malattia diverrà negli anni cronica e sempre più grave.
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Francesco_R
Buon consigliere
Aiuterà i medici a gestire velocemente i dati dei pazienti diabetici: è un sistema misto che coinvolge il web e un’app ed è stato presentato in Italia, che per la prima volta ha accolto l’International Conference on Advanced Technologies & Treatments for Diabetes, giunta alla nona edizione.
La piattaforma si chiama “Accu-Chek Connect” ed è sviluppata da Roche Diabetes Care: si tratta di un sistema modulare composto da misuratore di glicemia, APP per smartphone e portale online, connessi tra loro in tempo reale tramite tecnologia wireless. Il diabetologo, tramite il proprio account, può così monitorare i valori, laddove ce ne fosse la necessità, o discuterne con il paziente durante la visita periodica, semplificando il dialogo medico-paziente.
La gestione informatica del dato ha un duplice vantaggio: contribuisce al miglioramento dell’efficacia clinica e della comunicazione verso il paziente, ottimizzando tempo e risorse. Oggi circa il 60% delle persone con diabete ha un controllo metabolico non ottimale, con un conseguente peggioramento della loro qualità di vita e un aggravio della spesa. La gestione personalizzata è utile per i professionisti sanitari per una gestione più efficiente dei pazienti in termini di tempo e risorse, per il Sistema Sanitario per favorire una maggiore sostenibilità economica per un numero crescente di persone con diabete, per la persona con diabete per avere migliori aspettative di vita.
Benessere.guidone.it